Pubblicità abusiva in paese: multato il comitato cittadino di San Pietro in Vincoli

Rimini

RAVENNA. Una sanzione di 187 euro per pubblicità non dichiarata. E’ quanto dovrà pagare il Comitato Cittadino di San Pietro in Vincoli, che una ventina di giorni fa si è visto recapitare da Ravenna Entrate una multa per “omessa denuncia e versamento dell’imposta comunale sulla pubblicità per l’annualità 2017”, relativa a un manifesto appeso sulla via principale del paese a marzo dell’anno scorso.

D’accordo, la cifra non è nulla di che, considerato che la tassa non versata è di 89 euro, e che il resto (95,88 euro, interessi e spese compresi) si riduce in caso di pagamento entro 60 giorni. Totale 126 euro da pagare al Comune. E’ però il modo che non va giù ai membri del comitato cittadino. Pensavano di essersela cavata con un avvertimento telefonico e l’immediata rimozione del manifesto. Invece.

Lo striscione abusivo

Il giorno della rimozione lo ricorda il presidente del comitato, Gabriele Zoli, che – verbale alla mano – ripercorre le tappe. «Era il primo anno che pubblicizzavamo le “Domeniche del riuso”. Il 19 marzo ci hanno chiamato dal Comune per dirci che era stata fatta una segnalazione e che se avessimo rimosso subito il manifesto avremmo evitato la multa. Così abbiamo fatto. La sera abbiamo tolto tutto”. Poi più nulla. Almeno fino alla “sorpresa” di pochi giorni fa.

Il vizio di forma

Fattura alla mano, dal comitato assicurano che il manifesto era uno, 0,60 x 6 metri, affisso all’altezza della Farmacia. Ma la sanzione parla di due striscioni per un totale di 9 metri. Allora perché non fare ricorso? «Per così poco non ne vale la pena», replica Zoli togliendosi però un sassolino: «Cara Amministrazione, che hai demandato al comitato funzioni ben oltre il sociale, facendoci intervenire laddove le tue risorse non lo consentivano... La prossima volta che ci contatterai per montare gli arredi del verde urbano, ti mostreremo questo verbale. Non sia mai che ci arrivi un anno dopo una sanzione perché abbiamo lavorato per conto del Comune, senza permessi».

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