Sesso con la fidanzatina del figlio: padre condannato a nove anni

Rimini

RAVENNA. L’accusa, pesantissima, era di aver abusato della fidanzatina del figlio per mostrargli dal vivo «come ci si comporta con una donna». Una discutibile “lezione” di educazione sessuale che il codice penale delinea però come violenza e che è costata all’imputato, un 44enne difeso dagli avvocati Claudio Cicognani e Alessandro Mancuso, la condanna in primo grado a nove anni da parte del collegio presieduto dal giudice Beatrice Bernabei (a latere Federica Lipovscek e Beatrice Marini). Il sostituto procuratore Angela Scorza aveva invece chiesto quindici anni. Disposta inoltre una provvisionale immediatamente esecutiva di 30mila euro per la vittima e di 15mila a testa per i genitori costituiti parte civile tramite gli avvocati Leone Spadoni e Roberto Pezzi con rinvio per la determinazione del danno complessivo in sede civile.

I fatti contestati

Secondo l’accusa l’uomo avrebbe sorpreso nella camera da letto il figlio 14enne insieme alla ragazza. I due adolescenti erano nudi e un po’ imbarazzati. E allora il padre 43enne avrebbe preso il posto del figlio. Tra l’altro in più di un’occasione nell’arco di quei quattro mesi di durata della relazione tra i due giovani. Una sistematica sottomissione sessuale, secondo l’accusa, ma anche psicologica. Perché vittima di quelle attenzioni era una minorenne a cui era stato diagnosticato un lieve ritardo mentale ma che è stata ritenuta attendibile nella sua ricostruzione, soprattutto per il riferimento ad alcuni dettagli fisici dell’uomo che altrimenti non avrebbe mai potuto conoscere.

Le indagini della Mobile

L’indagine della Squadra mobile era cominciata nell’agosto del 2015, quando il padre della ragazzina si era presentato in questura per denunciare la gravità delle confessioni raccolte dalla figlia. Gravità di cui lui stesso si era reso conto poco a poco, grazie all’aiuto di una psicologa con cui la figlia si era invece lasciata andare. I due giovani si erano conosciuti nel 2015 e poco dopo anche i rispettivi genitori avevano fatto conoscenza. La ragazzina aveva cominciato a frequentare quella casa dove nel febbraio di quell’anno avvenne il primo episodio. Poi lo stesso copione si sarebbe ripetuto più volte, anche nell’auto dell’uomo. In altre occasioni, invece, l’uomo avrebbe mostrato sia al figlio che alla ragazzina dei video hard invitandoli a imitare quanto visto. I genitori della ragazzina erano venuti a sapere che la figlia aveva avuto dei rapporti sessuali con il “fidanzatino” e le avevano proibito di andare da sola nella casa. E rimasero sorpresi proprio dal fatto che la 14enne reagì con sollievo a quel divieto. Il perché emerse quando tramite la psicologa venne fuori la presenza di quell’uomo durante i rapporti.

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