I ragazzi proseguono l'occupazione Dopo il Comune, anche l'ente di piazza dei Caduti spiega di non avere spazi da concedere in esclusivaI manifestanti rischiano lo sgombero forzato. «Disposti a pagare un affitto simbolico per restare»

Rimini

RAVENNA. Per risolvere lo stallo dell’occupazione dell’ex negozio di via Mariani da parte del Collettivo studentesco dopo il rogo della vecchia sede, si sperava di trovare una via d’uscita con la Provincia dopo che il Comune ha fatto sapere di non avere spazi da concedere in uso esclusivo. Ma l’incontro di ieri non ha sortito l’effetto sperato. «La Provincia - fanno sapere dall’ente di piazza dei Caduti - ha da tempo avviato un piano di razionalizzazione delle sedi per cui non abbiamo locali a disposizione». Una risposta in seguito alla quale gli studenti si sono riuniti in assemblea per capire il da farsi. Un confronto interno in cui è stata valutata anche la possibilità di sgomberare per poi prendere in considerazione l’ipotesi di occupare più avanti una sede che non sia di un privato. Ma alla fine la maggioranza ha deciso di proseguire l’occupazione. «Per il momento restiamo - spiegano gli studenti che ieri hanno indetto anche una conferenza stampa per illustrare la loro posizione -, almeno per questa notte (quella trascorsa, ndr). Vedremo poi il da farsi anche in base all’evolversi della situazione, ma abbiamo fatto questa scelta convinti che le nostre ragioni siano legittime». Di fronte ai fotografi gli occupanti hanno però preferito coprirsi i volti per non essere riconosciuti. «Non è vero che in città non ci sono luoghi disponibili per gli studenti - commentano i portavoce -. Dopo l’incendio della nostra sede “La Selva”, dal Comune ci hanno fatto delle promesse. Le soluzioni prospettate però non ci soddisfano; non vogliamo uno spazio da condividere con altre associazioni, per un paio di ore alla settimana. Vogliamo una sede nostra per farla vivere. In via Eraclea siamo stati tre anni anche se la situazione non era ottimale, in un contesto difficile».

Il muro contro muro rischia però di avere serie conseguenze. «Dalla proprietà è già partita la richiesta di sgombero», fanno sapere dal Collettivo, mentre polizia, Digos e carabinieri stanno seguendo la situazione. «Siamo nei locali da tre giorni - dicono gli studenti -. Abbiamo dormito qui e ci siamo arrangiati. Vogliamo fare vivere questo spazio». Il Collettivo non sta perdendo tempo. L’ex negozio è divenuto la nuova base, ci sono una brandina, sacchi a pelo, un fornelletto da campeggio per cucinare, qualche cosa da mangiare, tavoli e sedie. Sulle pareti stanno prendendo forma un grande murales, graffiti e bacheche: «Stiamo lavorando per rendere vivibile l’immobile - dicono dal Collettivo -. In via Mariani siamo a pochi passi dalle scuole, sarebbe una soluzione ideale e già in questi giorni ci stanno facendo visita tantissimi nostri coetanei. Se il proprietario ci venisse incontro e ci chiedesse un affitto di un ammontare simbolico potremmo seriamente pensare di fare rivivere il nostro Collettivo nell’edificio». (ro.art.)

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