Violenza sulla fidanzatina del figlio: al via il processo a carico di un 44enne

Rimini

RAVENNA. Ha preso il via con l'audizione del padre della vittima (i genitori si sono costituiti parte civile insieme alla figlia tramite gli avvocati Leone Spadoni e Roberto Pezzi) la vicenda che vede imputato per violenza sessuale un 44enne (assistito dagli avvocati Claudio Cicognani e Alessandro Mancuso) accusato di aver abusato della fidanzatina del figlio.

I fatti contestati

Secondo l'accusa l'uomo avrebbe sorpreso nella camera da letto il figlio 14enne insieme alla ragazza. I due adolescenti erano nudi e un po’ imbarazzati. E allora il padre 43enne avrebbe detto al figlio: «Ti faccio vedere io come ci si comporta con una donna».

E in più di un’occasione, in quei quattro mesi di durata della relazione tra i due giovanissimi, ne avrebbe approfittato per avere rapporti sessuali con quella ragazzina.

Una sistematica sottomissione sessuale, secondo l’accusa, ma anche psicologica. Perché vittima di quelle attenzioni era una minorenne a cui era stato diagnosticato un lieve ritardo mentale.

Le indagini della Mobile

L’indagine della Squadra mobile era cominciata nell’agosto del 2015, quando il padre della ragazzina si era presentato in questura per denunciare la gravità delle confessioni raccolte dalla figlia. Gravità di cui lui stesso si era reso conto poco a poco, grazie all’aiuto di una psicologa con cui la figlia si era invece lasciata andare. I due giovani si erano conosciuti nel 2015 e poco dopo anche i rispettivi genitori avevano fatto conoscenza. La ragazzina aveva cominciato a frequentare la casa dove nel febbraio di quell’anno avvenne il primo episodio. Poi lo stesso copione si sarebbe ripetuto più volte, anche nell’auto dell’uomo. In altre occasioni, invece, l’uomo avrebbe mostrato sia al figlio che alla ragazzina dei video hard invitandoli a imitare quanto visto. I genitori della ragazzina erano venuti a sapere che la figlia aveva avuto dei rapporti sessuali con il “fidanzatino” e le avevano proibito di andare da sola nella casa. E rimasero sorpresi proprio dal fatto che la 14enne reagì con sollievo a quel divieto. Poi, durante un incontro con una psicologa che seguiva la ragazza, era emersa la presenza ingombrante e inspiegabile di quell’uomo durante i rapporti. E così nell’estate del 2015 era scattata la denuncia. Successivamente la Procura aveva chiesto di stabilire in incidente probatorio se fosse capace di testimoniare, cosa confermata dai periti.

Ritorno in aula a inizio anno

Oltre al padre della vittima, ieri davanti al collegio presieduto dal giudice Beatrice Bernabei (a latere Federica Lipovscek e Beatrice Marini) e al sostituto procuratore Angela Scorza sono stati sentiti anche tre consulenti, la psicologa e l’educatrice che seguivano l’adolescente. L’udienza è stata poi rinviata a inizio anno quando saranno sentiti sia la madre della giovane che l’imputato.

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