Estorsione a un ristoratore, arrestato

Rimini

RAVENNA. Un 53enne di origini siciliane da tempo residente a Punta Marina, Maurizio Palumbo, è stato arrestato martedì sera dai carabinieri con l’accusa di estorsione.

Palumbo è stato fermato dagli uomini del Nucleo Investigativo all’uscita di un ristorante della prima periferia di Ravenna, in tasca aveva i 1.500 euro appena presi dal gestore del locale che da pochi giorni si era rivolto all’Arma denunciando di aver ricevuto una inquietante richiesta di denaro da una persona che non aveva mai visto prima.

Stando alla denuncia dell’imprenditore tutto sarebbe cominciato una settimana fa, quando all’interno del ristorante si sarebbe improvvisamente presentato Palumbo.

Quest’ultimo avrebbe cominciato a parlare dei suoi gravi problemi economici chiedendogli una forte somma di denaro. Di fronte al comprensibilmente disorientamento dell’uomo, il 53enne siciliano per essere ancor più “convincente” avrebbe però cominciato a parlare della sua famiglia, facendogli intendere di sapere che quest’ultimo aveva un nipote in tenera età.

A quel punto il ristoratore ha cercato di prendere tempo, dicendo di non avere quella somma a disposizione e che sarebbe stato meglio rivedersi il martedì successivo, sempre nello stesso locale e alla stessa ora.

Poco dopo l’uomo si è però rivolto ai carabinieri per denunciare il tentativo di estorsione. Gli uomini del Nucleo Investigativo hanno allestito un piano, segnando le banconote. Martedì sera l’epilogo della vicenda. Palumbo si presenta nel ristorante e ritira la busta sotto gli occhi dei carabinieri in borghese che osservano la scena. Nel parcheggio escono allo scoperto e arrestano in flagranza di reato il 53enne.

Palumbo ora si trova in carcere a Ravenna accusato di estorsione, in attesa dell’udienza di convalida che si terrà questa mattina di fronte al collegio penale, considerata la gravità del reato contestato.

L’arrestato, tutelato dall’avvocato Luca Donelli, al momento si è difeso dicendo che quei soldi gli erano dovuti e che in realtà era l’imprenditore ad avere contratto un debito con lui.

Del caso è stato immediatamente informato anche il sostituto procuratore di turno Lucrezia Ciriello. (c.d.)

 

 

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