Truffa e falso, indagati quattro poliziotti

Rimini

RAVENNA. Falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale e truffa ai danni dello stato. Queste le accuse nei confronti di quattro poliziotti in servizio sulle volanti di Ravenna ai quali recentemente la procura ha notificato un avviso di conclusione indagine. L’inchiesta è stata condotta in questi mesi dal sostituto procuratore Antonio Vincenzo Bartolozzi ed è partita l’estate scorsa.

Secondo l’accusa i quattro poliziotti avrebbero certificato il falso, dichiarando di essere passati (durante un turno notturno) a controllare alcune residenze di autorità o i cosiddetti “obiettivi sensibili” davanti ai quali invece non transitarono negli orari dichiarati.

Due di loro devono però rispondere anche di truffa, perché - sempre secondo l’accusa - avendo attestato il falso nel cosiddetto foglio di servizio avevano poi indotto i dipendenti amministrativi a corrispondergli in busta paga la cosiddetta “indennità in ambiente esterno” che scatta dopo tre ore consecutive di lavoro fuori dalla questura.

E’ comunque doveroso precisare che si tratta di soli sei euro, per giunta lordi. Tanto che è difficile ipotizzare che di fronte a certe cifre ci sia stata la volontà di avere un indebito arricchimento.

Sono in tutto tre gli episodi contestati ai quattro poliziotti indagati. Il primo relativo a un turno di notte di fine luglio, quando due equipaggi di altrettante “volanti” - stando alle indagini della procura - dichiararono di essere passati a svolgere un controllo davanti all’abitazione del sindaco, davanti alla Provincia e alla sede centrale della Cassa di Risparmio, davanti alla sede del Pd e attorno alle abitazioni di altri personaggi pubblici di rilievo.

Secondo gli inquirenti però, quei passaggi avvennero solo sulla carta, perché le volanti entrarono in questura alle 4 del mattino. Poi però venne certificato il rientro alle 7. Un presunto episodio analogo avvenne anche il 3 agosto. In quel caso i passaggi “fantasma” avvennero tutti in zona mare; di fronte ad alcuni bar molto frequentati di Lido Adriano e Punta Marina, ma anche di fronte all’impianto Eni di via del Marchesato. Stando al foglio uscita automezzi la volante sarebbe rientrata alle 7, ma in realtà quel giorno rientrarono poco prima delle 3, per poi uscire di nuovo alle 6.15 e tornare in questura poco prima delle 7. I tre poliziotti sono difesi dagli avvocati Angelo Bartolotti, Gabriele Sangiorgi e Francesco Manetti. (c.d.)

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