Un altro neonato morto, la Procura apre un'inchiesta

Rimini

RAVENNA. Una gravidanza senza rischi e un parto che non aveva fatto pensare al peggio. Eppure, poco dopo la nascita, i medici si sono accorti che qualcosa non andava e hanno lanciato l’allarme. Ma il neonato non ce l’ha fatta, e il suo cuoricino ha smesso di battere. Dramma nel reparto di Ostetricia di Faenza, la Procura ha aperto un’inchiesta: disposta l’autopsia sulla piccola salma. E’ il quarto caso in nemmeno cinque mesi in provincia, il secondo in appena una settimana, nervi tesi all’Ausl.

Il dramma. La tragedia risale a metà settimana, ma la notizia è trapelata solo ieri. Sul caso vige ora il massimo riserbo, anche perché sia Ausl che Procura vogliono vederci chiaro, ma ciò che è certo è che la puerpera si era presentata in ospedale a Faenza per un normale travaglio, al termine di una gravidanza che non aveva fatto presagire il peggio. Secondo fonti accreditate, il parto sarebbe trascorso senza particolari intoppi, e i “tracciati” del battito cardiaco del bimbo eseguiti sulla madre non avrebbero segnalato particolari anomalie: niente, insomma, faceva pensare alla tragedia.

Eppure, il dramma si è consumato poco dopo. La situazione è precipitata non appena i medici si sono accorti che il cuore del bambino aveva smesso di battere: non c’è stato nemmeno il tempo di organizzare il suo trasferimento urgente alla Terapia intensiva neonatale di Cesena, e nemmeno al reparto di Ravenna. Il neonato, che la povera madre ha fatto a malapena in tempo a conoscere, è infatti morto poco dopo.

L’inchiesta. Ora, è il momento delle indagini. La Procura, informata immediatamente dall’Ausl, ha disposto l’autopsia (il pm che se ne sta occupando è Lucrezia Ciriello): dunque l’inchiesta per omicidio colposo è già aperta; a ieri non risultavano ancora persone iscritte nel registro degli indagati, ma l’indagine è appena aperta e devono essere ricostruite le ore precedenti al parto e le modalità usate per i primi soccorsi al neonato.

Nervi tesi all’Ausl. L’episodio, vien da sé, ha comunque molto turbato la dirigenza dell’Ausl Romagna. Per quanto la letteratura medica ammetta il caso delle “morti bianche” dei neonati a ridosso del parto, vale a dire quella senza “apparente” spiegazione, i casi a Ravenna si sono moltiplicati in breve tempo (vedi altro servizio in pagina) e questo non è passato inosservato al direttore generale Marcello Tonini, il primo a richiedere spiegazioni al reparto dove il dramma si è consumato.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui