Vietato passeggiare sull'argine
Nello specifico è apparso un cartello che avvisa chiunque sia intenzionato a passeggiare che l’area è videosorvegliata, pertanto attenzione, chiunque oltrepassa il limite invalicabile potrebbe essere denunciato.
Autore dell’iniziativa un residente la cui casa si trova a ridosso del fiume, il quale sostiene di essere legittimo proprietario dell’argine stesso, ragion per cui ha inteso impedirne il passaggio a tutela della privacy e per evitare danni ai suoi terreni.
La questione è nota da tempo, e anche il Comune è stato coinvolto nel tentativo di trovare una soluzione, ma senza successo. Solo ora però il divieto è apparso in tutta la sua evidenza e le telecamere testimoniano che c’è tutta l’intenzione di farlo rispettare. «Molte persone - afferma Domenico Sportelli a nome dell’associazione ambientalista che ha sollevato il caso - pur non contestando i diritti e i confini della proprietà, ritengono di dovere mantenere il diritto di transito sull’argine come è stato per secoli, in nome del bene comune costituito dal diritto alla mobilità».
Secondo l’assessore Daniele Meluzzi «trattandosi di un argine realizzato in un secondo tempo a protezione dalle inondazioni, il residente può essere legittimo proprietario. Stando alle sue rivendicazioni, pervenute tramite lettere di un avvocato, non vi dovrebbero essere dubbi. Stiamo comunque effettuando verifiche catastali per appurare gli esatti confini. Di certo la proprietà del demanio va dal letto del fiume fino al culmine dell’alveo. Siamo in contatto anche con l’Autorità di bacino per vedere di chiarire la situazione. A nostro avviso il transito deve sicuramente essere concesso per motivi di sicurezza, Protezione civile e manutenzione».
Il problema sarebbe più diffuso di quanto sembra. Sono tanti infatti i proprietari confinanti con il fiume che vantano diritti di proprietà sull’argine contiguo. Tant’è che nel tratto a monte del paese - dove è stato ricavato un percorso ambientale fruibile da tutti - il Comune ha stipulato convenzioni per il passaggio. Il divieto apparso aggiunge ora incognite alla proposta di alcune associazioni locali le quali hanno proposto da tempo l’istituzione, in base ad una legge regionale, di un’area di tutela ambientale nel tratto di fiume Senio che va dalla diga steccaia al Ponte del Castello. «Anche per questo motivo - conclude Sportelli - la vicenda va chiarita».
Francesco Donati