Addio al partigiano Emilio Molducci, fondò con Zaccagnini la Dc di Ravenna

Rimini

RAVENNA. Il mondo cattolico e politico della città perde una figura storica. Emilio Molducci se ne è andato. Aveva 86 anni, gran parte di essi spesi a favore dell’impegno politico e sociale. Emilio lascia la moglie Mariangela e i figli Pierluigi, Laura, Claudia, Livia (attuale presidente del consiglio comunale a Ravenna) Corrado e Chiara. I funerali si terranno domani a Ravenna, in Duomo, alle 15.

L’amico Aldo Preda ricorda Emilio come una persona che ha vissuto con grande senso di responsabilità: «Emilio è legato profondamente a Zaccagnini. Quest’ultimo ha svolto un ruolo determinante nella formazione di Emilio che si è arruolato come volontario, ad appena 16 anni, nel gruppo di combattimento Cremona. Dopo questa esperienza si distinse per essere, assieme a Zaccagnini, tra i fondatori della Democrazia Cristiana ravennate. Negli anni assunse incarichi rilevanti nelle organizzazioni cattoliche. Fu anche presidente della Gioventù cattolica».

Preda ricorda Molducci come un uomo molto solare: «E’ sempre stata una persona molto aperta, allegra e disponibile. Ha mostrato una costante attenzione a tutte le questioni ravennati. Amava la laicità nella politica». Molducci è stato consigliere comunale dal 1962 al 1966, è poi divenuto consigliere provinciale e dal 1992 al 1994 è stato segretario provinciale della Dc e nel 1994 del Ppi.

Preda sottolinea che Molducci ha fatto parte di quella generazione di cattolici romagnoli che «sono stati attivi nella loro comunità ecclesiale con incarichi di responsabilità e che, con intelligenza e sapienza, si sono impegnati nella vita pubblica rispettando la laicità dello Stato, con un raro equilibrio spirituale tra realtà e speranza, tra impegno religioso e civile».

L’esperienza politica e sociale di Molducci è andata di pari passo con quella professionale. «Dopo un breve periodo alle dipendenze del Comune di Ravenna - racconta Preda - studia e si diploma maestro. Insegna nelle scuole elementari di Este, poi in quelle di Ravenna, continua gli studi all’Università di Padova e assume la Direzione didattica della Scuola Mordani a Ravenna». Ancora oggi in tanti si ricordano di Molducci negli anni che fu al Mordani. Intere generazioni sono passate sotto la sua guida.

Altri aspetti della vita di Molducci sono ricordati da Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale dell’Udc, che esprime grande cordoglio. «Per noi tutti - dice Spadoni - Molducci resta l’esempio di una persona rara che ha saputo coniugare bene gli impegni con la famiglia e con la sua professione scolastica, dedicando tempo e risorse all’attività politica nel pieno rispetto di tutte le posizioni. Ha sempre favorito il dialogo costruttivo, assumendo funzioni aperte e concilianti sia con le varie anime della Dc, sia con tutte le forze politiche per molti aspetti antitetiche al suo credo politico. Negli ultimi anni ha continuato nel suo ruolo di simpatico e cordiale comunicatore curando e conducendo programmi radiofonici a Ravegnana Radio». (ro.art.)

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui