Travolto da un muro, quattro condanne

Rimini

CERVIA. Durante i lavori di ristrutturazione di una villetta di Milano Marittima effettuati nel febbraio del 2010, un muratore (all’epoca dei fatti 22enne) venne travolto dal cedimento di un muro riportando gravi lesioni. Ieri per quell’episodio il giudice Rossella Materia ha emesso quattro condanne.

 

Accogliendo le richieste avanzate dal vice procuratore onorario, il magistrato ha condannato l’amministratore della società cooperativa con sede a Gravina di Puglia esecutrice dei lavori (Carlo Carducci, 47enne difeso dall’avvocato Massimo Martini) a sei mesi.

Stessa pena per il direttore tecnico dell’Acc (affidataria dei lavori) Ermanno Piraccini, 57enne difeso dall’avvocato Antonella Montanari.

Tre mesi invece per Fabrizio Zavagli, 59 anni, legale rappresentante dell’azienda cervese, assistito dall’avvocato Maurizio Pavirani, mentre il committente, Davide Campana, un imprenditore 48enne di Argenta tutelato dall’avvocato Giorgio Albé, è stato condannato a quattro mesi.

Il giudice ha inoltre disposto la trasmissione degli atti in Procura per valutare la posizione del fratello di Carducci, Nicola, ritenuto di fatto il referente della società cooperativa esecutrice dei lavori sul posto e colui che si rapportava con l’impresa affidataria.

Agli imputati erano contestate a vario titolo inosservanze in materia di sicurezza. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri e dalla Medicina del lavoro, il muratore ferito si trovava insieme a un collega nel cantiere di via Verdi dove erano in corso lavori di consolidamento delle fondamenta di una villetta. Per l’esecuzione dell’intervento vennero effettuati degli scavi adiacenti ai muri, sia dalla parte esterna dove operava un terzo operaio con l’ausilio di una pala meccanica, che da quella interna dove si trovava l’allora 22enne, che venne travolto dall’improvviso cedimento della parete. Immediatamente i colleghi diedero l’allarme. Il giovane, soccorso dal personale del 118, venne trasportato d’urgenza al Bufalini per i traumi riportati nell’incidente sul lavoro, per il quale riportò lesioni superiori ai 40 giorni di prognosi.

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