Trascinato dalla corrente si ribalta in canoa

Rimini

RAVENNA. Tradito dalla corrente e dal destino. Cristian Fini, 45 anni, di Sant’Alberto, è ancora formalmente disperso, ma le speranze di trovarlo in vita sono nulle. Inghiottito dalle acque del Reno in piena verso le 16.15 di ieri al termine di un incidente che ha dell’incredibile: il 45enne si è rovesciato in canoa nelle acque gelide e limacciose del fiume.

Fini, che collaborava saltuariamente con lo storico gestore del traghetto del paese Orlando Rambelli, ieri pomeriggio si è recato sulla sponda del Reno. Rambelli, dopo il maltempo dei giorni scorsi, stava infatti facendo dei lavori di manutenzione: cercava di togliere i detriti portati dalla corrente che si erano fermati sotto lo scafo del battello che rimane fermo nei mesi di febbraio e marzo. Ma mentre si trovava a bordo ha notato che il battello (con il ponte sollevato) si era spostato di circa due metri dalla riva. Per questo ha chiesto a Fini (che in quel momento passava dal fiume) di lanciargli una corda grossa di colore azzurro, la stessa cortesia chiesta qualche ora prima anche a un gruppo di ragazzini che stavano giocando lì vicino. Quella cima l’avrebbe legata al traghetto e poi avrebbe chiesto a Fini di tirare un po’ per farlo riavvicinare alla riva. Ma la sfortuna ha voluto che quella corda si fermasse su un cavo di acciaio. Nulla di grave, perché ce n’era un’altra poco lontana più sottile.

«Dammi quella» ha detto Rambelli. Ma Fini - stando al racconto fatto ai carabinieri dal gestore del traghetto - a quel punto ha deciso di portargliela a bordo di una canoa che si trovava “parcheggiata” a soli due metri di distanza dal battello. Rambelli ha provato a fermarlo, ma Cristian ha insistito. Solo due metri di distanza. Ma con quella corrente gli sono costati la vita.

La canoa ha infatti preso il largo, trascinata in senso contrario. Fini come pagaia di fortuna aveva solo una scopa e con quella è riuscito miracolosamente a virare verso la sponda opposta. A quel punto era a un solo metro dalla salvezza, ma cercando di aggrapparsi a un ramo per fermare la canoa si è improvvisamente ribaltato. E’ andato a fondo, Rambelli ha detto di averlo visto aggrappato ancora per un po’, ma poi lo ha perso di vista dopo l’ansa del fiume che si trovava a circa 150 metri dal traghetto che intanto si stava muovendo verso l’altra sponda, rimanendo fermo a metà del guado. E anche qui il destino si è rivelato beffardo: Rambelli, infatti, non aveva con sé un cellulare e per 30 interminabili minuti ha chiesto aiuto urlando disperatamente. I primi a sentirlo sono stati alcuni ragazzi che passavano per caso, sono stati loro a chiamare i carabinieri e i vigili del fuoco. La canoa l’hanno trovato a tre chilometri di distanza. Cristian Fini lo cercano ancora.

 

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