Ruspe in azione per ricostruire la spiaggia

Rimini

RAVENNA. Passato lo “tsunami”, ora è il tempo di rialzarsi. Già partite le ruspe del Comune che, dall’altro ieri ed entro i due mesi e mezzo che mancano all’apertura della stagione estiva, proveranno a ricostruire il litorale lungo i suoi 37 chilometri di costa ravennate: muri di sabbia alti quasi tre metri proveranno a difendere Lido di Savio dalle prossime mareggiate e i lavori di ripristino dell’arenile sono partiti proprio da lì. Poi, strade e alberi a rischio caduta sono le emergenze di Palazzo Merlato: c’è da mettere in sicurezza i 40 chilometri di rete viaria chiusi a causa dell’alluvione, per non parlare delle centinaia di piante che, dai lidi sud a quelli nord, creano una minaccia nelle pinete e non solo. Vertice in Comune con le associazioni economiche: fare una conta dei danni è ancora presto, ma secondo il sindaco si parla di decine e decine di milioni di euro. Per questo, alle categorie è stato chiesto un censimento delle imprese danneggiate. I numeri dovranno essere trasmessi al Municipio entro domani mattina così da far partire la richiesta di stato di emergenza per calamità naturale: all’email assllpp@comune.ra.it potranno scrivere anche i cittadini che hanno subito danni alle proprie abitazioni, indicando la stima dei danni.

Ruspe in spiaggia. Dunque, anche per il Comune, tra arenile da ricostruire e strade da rattoppare, i danni ammontano a decine e decine di milioni di euro. I lavori, sulla spiaggia, sono già partiti; proprio ieri è stata firmata l’assegnazione di un altro appalto da 800mila euro per il ripascimento delle spiagge, e anche in quel caso non si attenderanno le canoniche cinque settimane prima dell’avvio ai lavori: l’azienda vincitrice dell’appalto inizierà i lavori già stamani, aggiungendosi alle ruspe del Comune che proprio dal cuore della alluvione, Lido di Savio, sono partite nella ricostruzione.

Travolto il muro di contenimento. Lì, non sono mancate le polemiche sul muretto anti-mareggiata (non ancora finito di costruire) che avrebbe dovuto contenere l’onda anomala: ma il muro è alto poche decine di centimetri e la mareggiata di venerdì si è letteralmente mangiata perfino la duna a protezione di quel muro, alta quasi tre metri.

Zero burocrazia per le vittime dell’alluvione. E’ il turismo di certo il settore più colpito: bagni semidistrutti (una cinquantina quelli danneggiati) e poi alberghi sventrati, negozi allagati. Proprio per fare il punto della situazione, ieri il sindaco Fabrizio Matteucci ha chiamato a raccolta le associazioni economiche. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti della Provincia di Ravenna e il Presidente della Camera di commercio, Natalino Gigante. Con loro, si è parlato delle iniziative economiche che si possono mettere in campo per "salvare" gli imprenditori piegati dall’alluvione: per questo, si comincerà col chiudere aiuto alle banche. «Dal canto nostro - ha detto il sindaco - abbiamo confermato di volere velocizzare tutte le procedure burocratiche per consentire agli imprenditori di aprire le loro attività in tempo utile per l’avvio imminente della stagione turistica».

 

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