Tentano di dare alle fiamme il centro di cultura islamica

Rimini

 

MASSA LOMBARDA. Se chi ha colpito intendeva distruggere il centro di cultura islamica di Massa Lombarda non è riuscito nell’intento; grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, allertati da un residente, i danni provocati sono stati fortunatamente limitati. Discorso diverso invece se l’obiettivo era quello di provocare allarmismo e tensione: sotto questo punto di vista, infatti, chi ha preso di mira il luogo di culto all’angolo tra via Marchetti e via Saffi ha colto pienamente nel segno. Non a caso, l’edificio è un punto di riferimento per la comunità musulmana, che in paese è molto radicata. E già in passato nella zona erano apparse scritte contro l’Islam sui muri di alcuni edifici, tra cui l’acquedotto, poi rimosse.

Sul rogo che ha danneggiato nelle prime ore di ieri la moschea di Massa Lombarda sono in corso serrate indagini da parte dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Stefano Stargiotti. Al momento l’indagine è contro ignoti, ma i militari del Reparto operativo di Ravenna e della Compagnia di Lugo, col supporto del Ros di Bologna, stanno cercando di ricostruire l’accaduto, che non è stato rivendicato.

Per ora non viene esclusa alcuna ipotesi, dal gesto isolato ad un attacco mirato; l’unica cosa certa è la natura del rogo, di matrice dolosa. Per gli inquirenti, ad agire potrebbe essere stata una sola persona, entrata in azione verso le 4.30. Complice l’oscurità e l’assenza di persone in giro, alla mano che ha appiccato l’incendio è stato sufficiente scavalcare il cancello per potersi muovere senza essere notata. Una volta nel cortile il piromane avrebbe posizionato nell’intercapedine di una finestra la ricarica di un accendino. Con quello spessore avrebbe creato uno spazio di alcuni centimetri da cui gettare all’interno dell’immobile - un edificio ad un piano in affitto - uno straccio imbevuto di liquido infiammabile con cui è stato appiccato il fuoco. Ad andare bruciato è stato un tappeto in materiale sintetico che si trovava nella sala di preghiera; il principio d’incendio, che fortunatamente non si è esteso, ha anche provocato un denso fumo che ha annerito i muri interni.

Completati i rilievi - che avrebbero permesso agli inquirenti di raccogliere diversi reperti ritenuti utili ai fini investigativi - sono iniziate le operazioni di ripristino dei locali. Impossibile da fare entro oggi, gli esponenti della comunità musulmana cercheranno di rendere agibile la moschea per la tradizionale giornata di preghiera di venerdì prossimo.

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