Nessun cadavere nel pozzo

Rimini

RUSSI. Di “cold case” poteva parlarsi solo in riferimento al tempo inclemente, per via della pioggia e del vento gelido che hanno accompagnato ieri mattina le ricerche condotte da carabinieri e vigili del fuoco. Per il resto, la segnalazione sulla possibile presenza di un cadavere che sarebbe stato gettato quattro anni prima nel pozzo di un casolare nelle campagne di Pezzolo di Russi si è rivelata infondata.

Nessun resto umano è stato infatti trovato nella cavità, ma soltanto calcinacci, tegole e frammenti di metallo e plastica, riportati in superficie dai sommozzatori che si sono calati nell’invaso, profondo sette metri e con all’interno tra i quattro e i cinque metri d’acqua. Un esito che ha indotto gli inquirenti a sospendere poco prima delle 14 le verifiche coordinate dal sostituto procuratore Stefano Stargiotti.

Le ricerche erano scattate nella serata di martedì in seguito allo sfogo di una donna; la signora, che aveva carpito anni prima quel particolare sulla base delle parole sentite dal racconto di una terza persona, non aveva più retto il peso del segreto custodito così a lungo.

Pur trattandosi di relata refero, la testimonianza resa risultava dettagliata. Seppur frammentarie, le informazioni che a suo dire aveva appreso non potevano essere ignorate e la segnalazione - riferita in buona fede e nella convinzione che si trattasse di una notizia vera, cosa che ha fatto venire meno i presupposti dell’ipotesi di procurato allarme - ha imposto agli inquirenti di procedere con i piedi di piombo, adottando tutte le cautele e le verifiche del caso per appurare la veridicità del racconto.

La donna aveva fatto riferimento ad un corpo gettato in un pozzo nelle campagne della zona. Non aveva saputo indicare quale con esattezza, ma dalla descrizione i militari dell’Arma sono riusciti a localizzarlo con precisione. Si trattava del manufatto artesiano presente a ridosso di un casolare in via Casevento. Un’abitazione di campagna ben tenuta ma non abitata da diverso tempo, almeno una decina di anni, circondata da capannoni adibiti a ricovero di attrezzi agricoli e da terreni agricoli che i proprietari hanno dato in affitto.

Nel cortile, ad una ventina di metri dalla strada, e quindi in una posizione facilmente raggiungibile anche da qualcuno di passaggio, si trovava il pozzo in questione.

Già nella serata di martedì l’invaso era stato ispezionato senza esito fino a quando le ricerche non erano state interrotte per l’oscurità. Ieri mattina, con la luce del giorno, sono riprese, prima con le telecamere con cui è stato ispezionato il pozzo e poi con l’immersione di un sub dei vigili del fuoco.

Si cercava uno scheletro o al limite dei frammenti ossei, visto il lasso di tempo trascorso. Ma col passare delle ore l’ipotesi che all’interno della cavità potessero trovarsi resti umani ha perso via via consistenza. A rendere sempre più sfumata la tinta di giallo attorno al caso, l’assenza di riscontri; soprattutto l’assenza di persone scomparse nella zona nell’ampio periodo temporale preso in considerazione.

Non potendo escludere che potesse trattarsi di qualche straniero presente solo occasionalmente sul territorio e per non lasciare nulla di intentato, l’invaso è stato scandagliato palmo a palmo. Ma sul fondo, a parte il materiale recuperato a mano dai sommozzatori e riportato in superficie con l’ausilio di alcuni secchi, non c’era alcun corpo. (gi.ro.)

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