Alle pendici del Fumaiolo
Il percorso proposto si snoda intorno a buona parte dei versanti della cima del Monte Fumaiolo per raggiungere storie di donne e uomini, della loro fatica, della fede, del difficile ma affascinante rapporto con la montagna, i suoi boschi e i suoi animali. A segnalarli e a curarli è l’appassionato impegno dell’Associazione Fumaiolo Sentieri. Il luogo di partenza è un spiazzo dal nome evocativo, “il faggio scritto”. Calcolate un’ora da Cesena: E45, uscita Verghereto e seguite le indicazioni per il Fumaiolo. Poco prima del passo sulla sinistra l’indicazione “rifugio Biancaneve” vi indirizzerà lungo una comoda strada bianca che termina appunto allo spiazzo dove solitamente si trova parcheggio. Dal lato destro parte il sentiero 125 che scende fino all’Eremo di Sant’Alberico dove ancora oggi vive un eremita, ma noi lo incontreremo più tardi perché dopo mezz’ora circa prenderemo a sinistra il sentiero 121 che scende, attraverso i boschi e le radure di Pian dei Petricci, fino al monastero di San Giovanni in ambo Para (o Celle di Sant’Alberico) cioè fra i due rami del torrente Para, affluente del Savio. Qui una fontana offre acqua purissima e fresca. Dal monastero – oggi sapientemente restaurato ma di proprietà privata – s’inizia dolcemente a risalire a destra lungo la strada sterrata (sentiero 133, Cammino di San Vicinio) che dopo un po’ s’impennerà, sulla destra, verso l’Eremo ritornando lungo il sentiero 125. La salita fino all’Eremo è molto breve ma ripida da prendere con calma. Sosta all’Eremo, luogo di preghiera e di silenzio, per vedere la tomba del beato Quintino Sicuro, l’eremita che diede nuova vita al luogo e la cappella con la reliquia del santo. Si riprende a salire sulla destra dell’Eremo seguendo le indicazioni per “il faggio scritto” fino a ritornare alla partenza dopo tre ore circa di cammino, soste escluse.