La sindaca: «Più agenti e videosorveglianza». E in arrivo ci sono nuove nomine

Rimini

«La rivoluzione che ho in mente è una rivoluzione gentile». Parola di Manuela Sangiorgi, neo prima cittadina di Imola, che si insedierà ufficialmente nella tarda mattinata di oggi.

«La notte dell’elezione non ho dormito», racconta. «Avevo fatto la dritta già il 10 giugno, figuriamoci questa volta. Non mi ero neanche preparata un discorso, perché ho pensato che portasse sfortuna. Siamo rimasti con i piedi per terra fino all’ultimo. La tenuta dell’affluenza, però, era già un segnale favorevole. E’ aumentata la consapevolezza dei cittadini di come sia possibile influire sulle decisioni dell’Amministrazione attraverso il proprio voto».

Qual è il primo messaggio che vuole lanciare agli imolesi?

«Guarderemo dove è possibile ottimizzare i servizi, gestendo le risorse pubbliche in maniera più efficiente ed efficace. E per fare questo in Comune ci deve essere un’ottima squadra. Andrò a conoscere personalmente tutti i trecento dipendenti e cercherò di individuare eventuali criticità, promuovendo un’ottica condivisa e motivandoli. Inoltre, vogliamo implementare l’organico della Polizia municipale e il sistema di videosorveglianza, e coordinare nel modo migliore tutte le Forze di Polizia, confrontandoci con il prefetto. E dobbiamo approvare il Poc, il Piano operativo comunale, con le eventuali variazioni, per assicurare alle imprese la semplificazione maggiore possibile per gli interventi di riqualificazione, con una attenzione particolare per il centro storico».

Come immagina i primi centro giorni della sua Amministrazione?

«Ci sono delle scadenze. Dobbiamo “mettere in moto” il Consiglio comunale, con la prima convocazione entro il 15 luglio, approvare il Dup, il Documento unico di programmazione, entro il 31 luglio, formare la Giunta e completare il quadro dei dirigenti. Ci sono moltissime cose da fare. Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) faremo un primo punto con il Commissario straordinario Adriana Cogode, che si è resa disponibile per affiancarci».

Il desiderio di cambiare la macchina amministrativa è legittimo. Ma la conoscenza dei meccanismi di funzionamento è altrettanto necessaria. Quali tempistiche e modalità vi siete dati?

«Ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Dobbiamo pubblicare dei bandi per tutti quegli incarichi che non hanno un carattere fiduciario (come il capo di gabinetto del sindaco, ndr). Devono essere figure professionali competenti e capaci».

Il versante sicuramente più caldo del cambiamento sarà quello delle società partecipate. Assisteremo a un cambio di tutti i vertici?

«Abbiamo già individuato una persona molto competente e disponibile a prendere il posto di Stefano Manara alla presidenza del ConAmi. E abbiamo già pensato alle nomine più importanti. Non siamo impreparati. Abbiamo anche già individuato un paio di società partecipate che non hanno finalità prevalentemente pubbliche. Prima fra tutte, Comunica».

Il contributo del centrodestra è stato determinante per il raggiungimento di questo risultato. E’ possibile immaginare una collaborazione su argomenti verso cui avete mostrato sensibilità simili?

«Abbiamo dei punti programmatici condivisi, per esempio la discarica e la sanità, ed è stato questo a spingere i rappresentanti del centrodestra a lanciare degli appelli al voto per il cambiamento. Su questi temi non ci aspettiamo opposizione. Ci hanno votato, però, anche gli elettori del centrosinistra, e del Partito democratico in particolare. Senza dimenticare ulteriori bacini di voti».

Che cosa si aspetta dalla sfidante Carmela Capello? Dimissioni volontarie dal Consiglio di amministrazione di Acer e proseguimento dell’impegno come consigliera comunale?

«E’ importante rappresentare le proprie idee e portare avanti le proprie battaglie politiche anche fra i banchi dell’opposizione. Mi aspetto che sarà presente».

In Consiglio comunale faranno il proprio ingresso molti avvisti che, esattamente come voi cinque anni fa, non hanno alcuna esperienza di politica. Che cosa si sente di consigliare loro?

«Abbiamo una squadra sicuramente variegata, ma composta da persone di estrema fiducia e ciascuna con una propria competenza particolare. Questi cinque anni assieme hanno già portato a una maggiore consapevolezza del funzionamento del Consiglio comunale. Continueremo con questo lavoro di squadra e porteremo avanti le nostre battaglie in maniera condivisa».

Luigi Di Maio le ha telefonato? Che cosa le hanno detto il coordinatore della Uil Giuseppe Rago e i colleghi?

«Di Maio mi ha telefonato già domenica sera: una chiamata di un paio di minuti, per congratularsi. Giuseppe Rago mi ha detto “Ti prolungo l’aspettativa, perché mi sa proprio che non rientri!” (sorride) e si è congratulato. Ho ricevuto più di cinquecento messaggi e telefonate in continuazione. Mi hanno chiamato Fabrizio Castellari, Marco Panieri, Massimo Marchignoli... magari anche la Cappello, però non sono proprio riuscita a rispondere a tutti».

Un trillo allo smartphone durante l’intervista. E’ l’ennesimo messaggio di congratulazioni. Arriva da Davide Casaleggio, il figlio di Gianroberto.

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