Certificati a vantaggio di un mafioso, condannato l'ex primario
IMOLA. È stato condannato a un anno e sei mesi il professor Mauro Menarini, ex primario dell’Unità spinale del centro riabilitativo di Montecatone: la Corte d’Appello di Bologna ha ribaltato la sentenza di assoluzione di primo grado.
Il procuratore aggiunto Valter Giovannini, che coordinò le indagini e condusse l’accusa, ha appellato la sentenza, e i giudici della Corte d’Appello, ieri, hanno dichiarato prescritti alcuni reati riferiti al 2001, ritenendo invece Menarini responsabile delle condotte più recenti, del 2005 e 2006.
Il medico era a processo perché accusato di aver falsamente certificato una patologia irreversibile della spina dorsale ad un mafioso, Silvio Balsamo, che secondo quei referti risultava invalido al 100% mentre invece non solo conduceva una vita normale, ma era anche stato ripreso mentre ballava in compagnia.
La vicenda
L’indagine che aveva portato nel dicembre 2010 all’arresto di Menarini era scaturita da un controllo stradale della Polizia municipale di Imola: fermando Balsamo in strada nel 2008 e vedendo che le carte di circolazione in suo possesso indicavano quella patologia altamente invalidante, lo avevano invece trovato alla guida di un’auto normale.
Da lì era stata ricostruita la sua storia di condannato per mafia, trasferito negli anni nel carcere di Parma e da lì a Imola, prima all’ospedale di Montecatone, poi in un alloggio pubblico, in quanto proprio in virtù dei referti medici le sue condizioni di salute erano state giudicate incompatibili con il regime carcerario.
Gli inquirenti avevano poi ricostruito il suo percorso ospedaliero, le cure, interrogato medici e infermieri della struttura, cercato di capire come mai un medico di provata professionalità come Menarini avesse potuto non accorgersi della finzione di una patologia tanto grave eppure inesistente.
Poco prima che l’indagine arrivasse a conclusione, Balsamo fu trovato impiccato, suicida, nella tromba delle scale della sua abitazione.
L’arresto e l’assoluzione
Di lì a pochi mesi il medico fu arrestato. Altri due medici della struttura furono indagati per intralcio alla giustizia. Nel marzo del 2015 Menarini, difeso dall’avvocato Aldo Meyer, fu assolto ex articolo 530 comma 2, quella che veniva definita “insufficienza di prove”. La difesa aveva inoltre contestato che negli ultimi anni fosse proprio Menarini a visitare Balsamo. Il medico fu sospeso dal servizio subito dopo l’arresto e di lì a poco licenziato dall’Ausl.
La clinica di Montecatone è stata assistita dall’avvocato Giuseppe Giampaolo.