Arresto cardiaco, 15enne muore dopo l'allenamento
Situazione grave
Sono le 17.33 quando la centrale operativa del 118 riceve la telefonata dal campo da calcio di Ponticelli. L’ambulanza arriva sul posto in nove minuti, seguita dall’automedica alle 17.45.
Un gruppetto di persone che ha frequentato il corso di massaggio cardiopolmonare sta già cercando di rianimare Giacomo sul posto. E altrettanto continuano a fare gli infermieri, fuori e a bordo dell’ambulanza, anche con l’aiuto del defibrillatore.
Giacomo arriva al Pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Scaletta di Imola” alle 18.20. La situazione, però, appare immediatamente molto grave. E il passare delle ore non fa, purtroppo, che confermare questa ipotesi iniziale. Il ragazzo rimane in coma senza mai riprendere conoscenza, e in prognosi riservata per chiunque si informi delle sue condizioni dopo il ricovero nel reparto di Terapia intensiva.
E domenica pomeriggio, al termine della procedura di osservazione per l’accertamento della morte celebrale disposta dall’ospedale alle 9.30, Giacomo è stato dichiarato morto.
«I famigliari del giovane hanno fornito il consenso alla donazione di organi», fa sapere l’Azienda usl, che assieme a tutti gli operatori sanitari «esprime le più sentite condoglianze alla famiglia colpita da questa tragedia».
La squadra
Domenica sera, subito dopo la vittoria contro l’Anzolavino, il Sanpaimola ha deciso di sospendere qualsiasi attività di qualunque squadra in programma ieri, in segno di lutto.
«La società si unisce al cordoglio della famiglia Chelli per la tragica scomparsa del figlio Giacomo, nostro atleta degli Allievi 2002», scrive la squadra in una nota. E «in riferimento ad alcune voci che si sono susseguite in questi giorni, teniamo a precisare che i campi da noi gestiti, rispettivamente a San Patrizio, Ponticelli e Campanella, sono equipaggiati di defibrillatori semiautomatici e che gli stessi sono stati registrati agli uffici di competenza. I campi “La stalla” e “Bocciofila”, nei quali siamo ospiti con le nostre attività, sono altresì equipaggiati di defibrillatori, gestiti dalle rispettive strutture».