Troppo freddo e gli studenti se ne vanno

Rimini

IMOLA. Scuola troppo fredda. Da settimane. E la maggior parte degli studenti si rifiuta di fare lezione.

E’ successo al liceo classico “Benvenuto Rambaldi” di Imola, ieri mattina, dopo che i ragazzi hanno misurato la temperatura delle loro classi: in una fotografia pubblicata sul gruppo Facebook “Sei di Imola se…” da Pietro Fici, rappresentante di classe della 3ªA, si legge 15 gradi, al di sotto della temperatura minima di 18 gradi che la normativa stabilisce.

«Dopo numerose proteste formali, gli alunni si sono rifiutati di entrare per fare lezione perché la temperatura, come accade regolarmente da settimane, era inferiore a quanto stabilito dalla legge: termo tiepidi e 15 gradi in classe», scrive il ragazzo a commento della foto.

«Ieri (lunedì, ndr) abbiamo avvisato il preside che se oggi (ieri, ndr) non ci fossero stati almeno 18 gradi, la temperatura minima da tenere in una scuola, saremmo usciti. E così abbiamo fatto. Perché si può», aggiunge una compagna di classe. «Il termometro che indicava 15 gradi era quello che avevamo in classe. Poi il bidello ha misurato la temperatura di tutte le classi con un termometro elettrico, e nella nostra c’erano 16,2 gradi». In qualsiasi caso, sempre meno dei 18 necessari.

«Io sono andata a scuola lo stesso: nella mia classe eravamo in due su ventuno, in un’altra erano due su quattordici, in un’altra tre o quattro su una ventina», racconta un’altra studentessa. «La temperatura è inferiore alla norma dal primo giorno di scuola, praticamente. Anzi, in questi ultimi giorni è andata sempre più diminuendo fino a oggi (ieri, ndr), quando i termosifoni non funzionavano del tutto. Nella nostra aula, che non è la più fredda della scuola, c’erano 15 gradi, e la temperatura massima raggiunta è stata di circa 17 gradi attorno all’una».

«Da giorni stiamo disperatamente telefonando alle ditte responsabili, che non hanno ancora risolto questo problema», quasi si sfoga Lamberto Montanari, dirigente scolastico dei licei, così come diversi insegnanti prima di lui. «Siamo stati abbandonati!».

E quello del riscaldamento è solamente l’ultimo fra i problemi da affrontare: «In un’aula del liceo scientifico c’era l’intonaco che rischiava di cadere a causa delle infiltrazioni dell’acqua: ho dovuto contattare io una ditta, farla venire durante le vacanze per ripristinare l’intonaco, che non significa risolvere il problema, e pagarla con i soldi della scuola, che però non dovrebbero essere utilizzati per questo genere di cose. Ma potrei parlare anche dei bagni che si intasano, o ancora del riscaldamento che non riesce ad arrivare in tutte le aule, perché sia gli edifici che gli impianti sono vecchi».

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