Rossi: «Integrazione e sostenibilità per promuovere lo sviluppo»

Rimini

IMOLA. Integrazione e sostenibilità. Sono i punti cardine sui quali si baserà il programma dello sviluppo futuro della sanità, sotto la guida del nuovo direttore generale dell’Ausl di Imola Andrea Rossi, entrato in carica ufficialmente ieri.

«Sono onorato per la scelta della Regione, ringrazio Venturi, la giunta e anche i dieci sindaci del territorio per avermi scelto - afferma il neo direttore generale - Imola è la mia città e Castel del Rio il mio paese, le mie radici sono qui. A Imola abbiamo dei servizi qualificati, dobbiamo lavorare per non disperdere quello che c’è e crescere ancora. Partendo da una realtà di grande qualità dobbiamo fissare degli obiettivi e raggiungerli. Prima però ci tengo a ringraziare Maria Lazzarato perchè con lei sono state poste le basi per lo sviluppo».

Rossi spiega che «Sono due i concetti fondamentali da seguire: integrazione e sostenibilità. Occorre lavorare per una maggiore integrazione di Imola all’interno dell’area metropolitana, questa sfida non possiamo vincerla da soli, l’integrazione va fatta a tutti i livelli, istituzionali e politici (convergenza di obiettivi) ma significa anche integrazione organizzativa, cioè lavorare insieme ad una serie di attori (in particolare aziende sanitarie, università, Asp della città metropolitana), integrazione professionale (tra sociale e sanitario, tra medici e infermieri, ecc), infine occorre sviluppare un nuovo patto che coinvolga tutti: imprese, fondazioni, associazioni no profit».

«Per raggiungere la sostenibilità invece, non basta far quadrare i conti stringendo i rubinetti - sottolinea Rossi - serve un progetto di ampio respiro. Sostenibilità significa consegnare alle future generazioni dei servizi uguali o migliori di quelli che abbiamo ricevuto noi dalle generazioni precedenti. Non è scontato mantenere la qualità con quanto fatto fino adesso perchè le cose cambiano. Per raggiungere integrazione e sostenibilità abbiamo individuato un decalogo in dieci mosse».

Ed eccole le mosse vincenti secondo Andrea Rossi: 1. sviluppo delle reti cliniche per far circolare i pazienti, ma anche i medici; 2. consolidare il rapporto con l’università di Bologna, 3. completamento delle azioni di centralizzazione dei servizi intermedi (il cittadino ottiene la migliore qualità offerta centralizzando le attività di produzione); 4 centralizzazione delle funzioni amministrative, tecniche, logistiche e territoriali. 5. Sviluppo di Montecatone come punto di eccellenza (l’istituto è il principale centro di riferimento per lesioni midollari della Regione Emilia-Romagna ed è uno dei 5 principali centri regionali che trattano gravi cerebro lesioni acquisite); 6. Migliorare la responsività delle risposte dell’Ausl (tempi di attesa) perchè se non è ottimale tende a far cadere il rapporto di fiducia. 7. Rafforzamento del ruolo del territorio attraverso sinergie e scelte concertate. 8. Recupero del ruolo centrale della prevenzione, a tutti i livelli. 9. sperimentazioni organizzative e gestionali (Imola come laboratorio per sperimentare nuovi modelli), sviluppo dell’autonomia e ruolo propositivo. 10. Investimenti: continuare a investire in strutture (ospedale e casa della salute) e in tecnologie biomediche.

Il sindaco Daniele Manca mette l’accento sul concetto di integrazione e mette al bando quello di “fusione”: «Mettiamolo al bando perchè è improprio nel caso di Imola. E’ partito un processo di riforma molto serio del quale ci sentiamo protagonisti con orgoglio. L’integrazione e le reti cliniche sono opportunità non svantaggi, le cessioni d’azienda sono un problema, ma non è il nostro caso. Sentiamo la responsabilità di non rimanere isolati - prosegue il sindaco - da soli non possiamo farcela, ma vogliamo sederci con le nostre specificità in quel tavolo con gli altri ospedali della città metropolitana. Rossi è la persona giusta, rappresenta una scelta di continuità ed è nella condizione migliore per poter realizzare questo progetto».

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