Arrestato un 58enne ritenuto vicino al boss Messina Denaro

Rimini

IMOLA. I carabinieri della Compagnia di Imola hanno arrestato sabato, prelevandolo dalla sua abitazione, Paolo Messina, 58enne nato a Campobello di Mazara (Trapani), dove ufficialmente ancora risiede, ma di fatto dal 1999 domiciliato a Imola.

I militari hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale di Palermo - a seguito della sentenza emessa il 27 giugno 2014 dalla Corte d’Appello, divenuta definitiva nei giorni scorsi a seguito del rigetto di un ricorso da parte della Corte di Cassazione - che riconosce Messina quale responsabile di reati inerenti gli stupefacenti (produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope in concorso) e detenzione abusiva di armi. I reati dei quali è stato riconosciuto colpevole - e per i quali è stato condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione - sono stati commessi tra il febbraio del 2005 e il luglio del 2006 a Campobello di Mazara, Napoli, Palermo, Parma e in Spagna.

La vicenda aveva già avuto un primo esito nelle cronache giudiziarie nel luglio 2010, quando Messina era stato arrestato con altre 12 persone nel contesto dell’indagine “Bogotà”, condotta dai Carabinieri di Palermo, nella quale erano incappati anche tre parmensi che sarebbero stati in collegamento con lui in qualità di “cellule” per lo spaccio in Emilia. In quel periodo Messina era rientrato temporaneamente con la moglie a Campobello, dove risultava impiegato al Comune.

Paolo Messina è stato prelevato sabato pomeriggio dai militari nella sua abitazione di Imola, da dove è stato condotto alla casa Circondariale di Bologna.

Secondo gli investigatori, sarebbe in contatto con gli ambienti della criminalità organizzata di Campobello di Mazara, un’area ricompresa nel cosiddetto “mandamento” di Castelvetrano, il cui boss Matteo Messina Denaro è da anni il ricercato numero uno tra i latitanti mafiosi.

Ma sulla vicenda potrebbero arrivare ulteriori sviluppi investigativi: su Messina e sulle sue relazioni locali con l’ambiente imolese ed emiliano, gli investigatori dell’Arma stanno svolgendo approfondimenti investigativi.

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