Incidenti con animali selvatici, 700 casi in cinque anni

Rimini

Dissuasori acustici, sensori luminosi e nuove tecnologie per ridurre gli incidenti stradali causati da cinghiali e altri animali selvatici. Sono le novità del nuovo Piano faunistico approvato dalla Regione che già dal 2014 ha avviato sperimentazioni mirate nelle province di Modena, Reggio Emilia, Rimini e Piacenza con risultati positivi: nel Reggiano, lungo la Strada provinciale 23 nel tratto tra Roncolo e Monte Cavolo a Quattro Castella da una media di quasi 7 incidenti all’anno si è scesi a uno, mentre a Montecchio da 5 a 2, mentre nel Piacentino, nel Riminese e nel Modenese, le collisioni sono state azzerate.

Accanto a questi sistemi innovativi il Piano faunistico prevede anche un ventaglio di azioni di prevenzione che vanno dalla recinzione delle aree agricole maggiormente a rischio, a misure di gestione del numero di animali selvatici compatibile con le attività umane, fino allo studio di una applicazione gratuita che servirà a informare i guidatori sui tratti più a rischio e per segnalazioni di emergenza sulla presenza di fauna selvatica.

La sperimentazione avviata nel 2014 (che ha previsto l’uso di un mix di apparecchiature tra cui sensori elettronici in grado di propagare stimoli acustici all’avvicinarsi di un ungulato selvatico, dispositivi elettronici capaci di emettere stimoli visivi e acustici di disturbo degli animali che si attivano con le luci dei fari e ultrasuoni) ha preso il via proprio in Romagna, a Casteldelci, in località Ponte Messa in provincia di Rimini e successivamente è stata estesa a Castell’Arquato e a Castelnuovo Fogliani nel Piacentino, nel Reggiano tra Montecavolo e Roncolo nel Comune di Quattro Castella, tra Montecchio e Sant’Ilario nel Comune di Montecchio Emilia e nell’abitato di Gaiato di Pavullo nel Modenese.

Secondo i dati forniti dai Centri di recupero animali Selvatici convenzionati con la Regione, dal 2012 al 2017 si sono registrati in Emilia-Romagna 4.745 incidenti stradali con animali di grossa taglia. L’86,7% vede coinvolti i caprioli, mentre l’8,4% è causato dai cinghiali, il restante 4,8% da daini e cervi.

Il 39,3% degli incidenti (1.864) ricade nel territorio provinciale di Reggio Emilia; segue Bologna con il 18,8% (892 incidenti), Parma, Rimini con l’11,1% (526 incidenti), Modena, Piacenza, Forlì-Cesena con l’2,8% (135) e Ravenna con l’0,5% (22). All’ultimo posto, Ferrara con appena 16 incidenti.

Il periodo dell’anno dove si registrano più incidenti è la primavera. Un secondo picco di incidentalità si registra tra ottobre e fine gennaio, probabilmente correlato con le attività di caccia. Mentre nell’arco delle 24 ore, è di sera, tra le 18 e le 24, che si verificano la maggior parte degli incidenti.

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