Sanità, addio dal primo gennaio al superticket su farmaci, visite ed esami in Romagna

Rimini

Niente più superticket in Emilia-Romagna, a partire dal primo gennaio 2019, per i nuclei familiari con redditi fino a 100mila euro. E addio anche al ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico. A luglio scorso l’annuncio della decisione assunta dalla Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini, a inizio anno - quindi nei tempi previsti - l’avvio del provvedimento. 

Oltre un milione e 200mila cittadini non pagheranno più la quota aggiuntiva sui farmaci e sulla specialistica ambulatoriale, e si aggiungeranno a tutti coloro - più di un milione e 900mila - che già non lo pagano perché hanno un reddito familiare basso (fino a 36.152 euro) e già erano stati esclusi dalla Regione stessa: saranno quindi più di 3 milioni i cittadini esentati dal pagamento. Contemporaneamente, per più di un milione e 100 mila persone sarà abolito il ticket sulla prima visita specialistica.

Nella provincia di Rimini, fra gli assistiti della Ausl della Romagna (distretti di Rimini e Riccione), fra coloro che non pagheranno più i superticket su farmaci, visite ed esami - 80.300 persone - e le 96.600 interessate dall’abolizione del ticket base sulle prime visite, il beneficio sarà per 176.900 cittadini. Nel resto del distretto romagnolo a beneficiare del provvedimento saranno 118.800 persone a Ravenna, 53.700 a Faenza, 60.100 a Lugo, 110.700 a Forlì, 84.600 a Cesena, 63.400 nell'area Rubicone, 101.300 a Imola.

Complessivamente, una manovra che fa risparmiare agli emiliano-romagnoli 34 milioni di euro - 23 dall’abolizione del superticket e 11 da quella del ticket sulle prime visite specialistiche per famiglie numerose - e coperta interamente da risorse regionali.

Attualmente pagato sulla base di quattro scaglioni di reddito familiare, il cosiddetto superticket, cioè la quota aggiuntiva sui farmaci (fino a 2 euro a confezione, con un tetto massimo di 4 euro a ricetta) e sulle prestazioni specialistiche (fino a 10 euro a ricetta) sarà abolito, appunto, per tutte le persone il cuireddito familiare fiscale lordo non supera il tetto dei 100 mila euro. Per rientrare in questa misura bisogna essere residenti in Emilia-Romagna, oppure domiciliati sul territorio ma essere seguiti da un medico di base della regione. Continuerà invece a pagare il superticket solo chi ha un reddito familiare fiscale lordo superiore ai 100 mila euro.

"Una misura di equità, un’operazione giusta e virtuosa - afferma il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini -, di cui siamo orgogliosi, anche perché è l’unica di questo tipo e di questa portata fatta da una Regione, peraltro coperta da risorse interamente del nostro bilancio, senza oneri a carico dello Stato. Riduciamo i costi per l’acquisto di farmaci e l’accesso a prestazioni sanitarie inutili o inappropriate, senza scalfire minimamente l’alta qualità del nostro servizio sanitario, facendo risparmiare cittadini e famiglie. Tutto ciò è possibile grazie alla gestione estremamente rigorosa e oculata del bilancio, passata attraverso la razionalizzazione della spesa. Razionalizzazione ed efficienza che non significano tagli".

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