Il padre "honesto" e il padre "disonesto"

Un altro padre scende in campo per difendere il proprio figlio. Questa volta è Mario Galasso, il direttore della Caritas riminese. E racconta al Corriere che per difenderlo diventerà “disonesto”. Anche Mario Galasso paga in qualche modo una colpa del figlio: quella di essere un profugo senegalese e di essere scampato alla morte durante un viaggio della speranza (in un altro invece morì suo fratello). Perché Mamadou Diouf, ora di fatto il terzo figlio di Galasso, a breve diventerà un clandestino. Per avere un lavoro deve avere il passaporto, per averlo dovrebbe tornare in Senegal, ma poi non potrebbe rientrare in Italia: il permesso umanitario gli è scaduto, non gli è stato rinnovato ed ora è stato cancellato dal decreto sicurezza. Galasso ha già detto che non lo manderà via di casa: ospiterà un clandestino. Anche Mario Galasso è già stato assolto da un popolo, ma è un popolo più silenzioso, che non urla, che lavora ogni giorno per un vero cambiamento e una vera onestà, non solo a parole. È un popolo che ci mostra come possiamo accogliere, anziché odiare, chi arriva in Italia per sfuggire da povertà, guerre e pericoli nella speranza di una nuova vita.
Francamente non mi interessa come finirà la vicenda di papà Di Maio, a me sta a cuore papà Galasso.