Procedura d'infrazione: l'Europa e l'Italia

Rimini

George Soros qualche anno fa dichiarò in una intervista sull’Huffington Post che era stata legittima la sua speculazione sulla Lira nel 1992, quando il Presidente Amato prelevò i soldi, in piena notte, dai conti correnti degli italiani per non far fallire il Paese. Soros ha un patrimonio di 14 miliardi, nel mondo ce ne sono decine di fondi speculativi e fondi sovrani ancora più potenti.

Quindi basta un uomo, per far saltare in aria un Paese del G7 con una moneta debole.

Qualche anno dopo, quando in Italia lo Spread raggiungeva 500 punti, Mario Draghi con un uno- due, mentre eravamo sotto attacco speculativo, salvò l’Italia e l’Europa.

Prima con la dichiarazione sulla irreversibilità dell’Euro, “ad ogni costo”, e poi con il Quantitative Easing. Anche entrando in contrasto con l’odiata Germania. Fine.

Nessun Soros può più far fallire l’Italia. Con l’Euro.

Giggino Di Maio e Matteo Salvini sì? Parliamone.

Tutti i dati economici sono precipitati in questi mesi.

La produzione industriale, che nel 2017 era cresciuta dell’11% grazie a Impresa 4.0, che verrà ridimensionata.

Lo Spread mette in sofferenza le banche e il credito per famiglie e imprese.

L’occupazione scende, crescono le risorse estere disinvestite in Italia e quelle italiane investite all’estero. Abbiamo difficoltà a vendere i titoli pubblici. Avremo difficoltà a sostenere pensioni e stipendi.

Uno scenario da incubo.

I nostri vice premier dicono che la colpa è dell’Europa e dei governi precedenti.

Beh, no, questa volta no, Giggino e Matteo.

Vediamo.

La nostra crisi non è sistemica ma specifica, riguarda noi non gli altri Paesi europei. I quali ci hanno tutti, tutti, isolati per paura di essere contagiati. Mai successo prima.

L’Europa? Chi è? Cos’è?

Il Presidente del Parlamento europeo è Italiano, numero 2 di Fi e alleato di Salvini in mezza Italia.

Il Presidente della Bce è Mario Draghi, il signore che ci ha salvati. E dal 2015 ha fatto comprare 361 miliardi di titoli alla Banca d’Italia.

Il futuro presidente della vigilanza bancaria europea sarà italiano, Andrea Enria.

Il capo della direzione economia e finanza della Commissione è Marco Buti.

Il Presidente della Commissione economia del Parlamento europeo è italiano, Roberto Gualtieri.

I governi precedenti?

Sino a maggio abbiamo avuto 4 anni di crescita, debito e bilancio in calo, costo per interessi mai così basso per lo Stato, le imprese, le famiglie. Inoltre, più avanzo primario, più esportazioni, più produzione industriale. Dal 2014 più un milione e 29 mila posti di lavoro. Lo ricorda Federico Fubini sul Corriere.

Sono dati suoi? No sono i dati virtuosi, quasi tutti, che il Ministro Tria ha portato a Pechino per chiedere sostegno ai cinesi.

Sono i numeri, di Giggino e Matteo, quando dichiarano che l’Italia sarebbe messa bene, che avrebbe i conti in ordine, e che quindi non meriterebbe la procedura di infrazione di Bruxelles.

Però sono i conti di prima!

No, nel passato si poteva certamente fare meglio, ma nel presente i mercati, l’Europa con molti italiani ai vertici, gli altri Paesi, compresi quelli dell’Afd tedesca, di Orban e di Kurtz, giudicano il governo e i numeri attuali.

(*) analista politico

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