Bimba morta per sospetta malasanità: il grande gesto dei genitori oltre il dolore

Rimini

RIMINI. «Una giornata di vita» nel giorno del compleanno della piccola Teresa. Una termoculla per il reparto di terapia intensiva con la certezza di potere regalare una speranza di vita ai piccoli nati prematuri in memoria di una bambina morta lo scorso luglio proprio per un caso di sospetta “malasanità”.

C’erano i genitori “adottivi” di Teresa Caldari ieri nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Infermi. Un uomo e una donna distrutti dal dolore ma che hanno saputo trasformare la rabbia e il senso di smarrimento in amore per il prossimo: «Il vuoto che ha lasciato Teresa non è colmabile - ha detto la madre, Giorgia Palazzo -. Ma sapere che il suo nome e la sua energia in qualche modo contribuiranno a evitare a tante famiglie il nostro stesso dolore ci aiuta a trovare un senso, concreto, a questa tragedia».

Secondo una perizia del tribunale Teresa, che aveva cinque anni e stava male da giorni, era stata dimessa erroneamente dal pronto intervento del Cervesi di Cattolica, ospedale dove peraltro, ha rilevato ancora il perito, non c’era neppure la strumentazione adeguata per la diagnostica dei piccoli pazienti. «Oggi sarebbe stato il compleanno di Teresa e non poteva che essere oggi la prima giornata di “vita” di questa magnifica apparecchiatura. Grazie alla straordinaria generosità di tantissime persone abbiamo visto crescere questo progetto nei mesi. Grazie alla disponibilità del fornitore Burke&Burke ed in particolare alla sensibilità di Darica Simoncelli che li rappresenta, siamo riusciti a realizzarlo in tempi rapidi e questo, oggi, proprio oggi, ci riempie il cuore».

La termoculla

Grazie alla raccolta fondi della famiglia Caldari, il Tin (terapia intensiva neonatale) avrà in dotazione una termoculla ibrida che consente lo spostamento dei piccoli pazienti in condizioni di maggior sicurezza e comfort.

«In neonati instabili, per patologia di base, peso o prematurità, i tanti spostamenti necessari - ha spiegato la dirigente del Tin, Gina Ancora - comportano un aumentato rischio legato a possibili inconvenienti quali ad esempio estubazione accidentale, rimozione accidentale di accessi venosi vascolari e di raffreddamento. Questa termoculla ibrida porta grandi vantaggi in termini di equilibrio e promozione della salute neurologica dei bambini».

«Continueremo a lavorare insieme a “La Prima Coccola Onlus” affinché da questo fantastico reparto escano sempre visi sorridenti e piccoli guerrieri sani, oltre a portare avanti altri progetti in nome di nostra figlia, nei mesi a venire - ha concluso la madre di Teresa -. Ringraziamo Bcc di Gradara e Croce rossa per aver aperto la prima sottoscrizione a tempo record e ringrazio, di cuore la dottoressa Gina Ancora ed il suo staff per non arrendersi mai. Ora Teresa farà ciò che la sua vita incompiuta non le ha permesso di fare, si prenderà cura dei bambini “piccoli piccoli” che amava così tanto».

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