La trans: «C'è un video che dimostra come ero vestita»

«Si tratta di un caso di omofobia bello e buono – sottolinea Vittoria –. Prima sono stata invitata ad andarmene con la scusa che avevo il cane. L’ho portato nel residence dove alloggiavo e sono tornata. Ma non è bastato: mi volevano far mangiare nascosta in un angolo del locale. Allora non ci ho visto più e mi sono arrabbiata. Il titolare mi ha anche detto che lui seleziona i clienti: ma non siamo in un club privé dove si entra solo con la tessera».
Vittoria confessa: «In 20 anni non ho mai ricevuto in nessun locale un trattamento del genere. Umiliata e maltrattata».
Sul caso interviene anche il presidente dell’Arcigay "Alan Turing" di Rimini, Marco Tonti: «Rimini ha una storia di accoglienza e di libertà, eppure gli episodi di omo-transfobia negli ultimi anni non sono stati pochi. E visto che Rimini è costantemente sotto ai riflettori gli echi di questi episodi hanno avuto spesso risonanza nazionale, intaccando l’immagine di rispetto che ci siamo costruiti negli anni e danneggiando il nostro appeal turistico nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali e dei loro amici».
Così l’Arcigay chiede sia alle singole attività commerciali e turistiche che alle associazioni di categoria di aderire al Rimini Summer Pride del 29 luglio «e facciano la loro parte perché l’evento, che l’anno scorso ha portato a Rimini 10mila persone, possa crescere e diventare non solo patrimonio cittadino, ma anche un simbolo di accoglienza di tutta la riviera».