Anziano circuito, la badante patteggia

Rimini

RAVENNA. Verrà definita a metà dicembre con un patteggiamento (un anno e otto mesi, pena sospesa) davanti al gup Piervittorio Farinella la vicenda che vede imputata una badante 47enne rumena accusata di circonvenzione di incapace; approfittandosi dell’anziano la donna, difesa dall’avvocato Gian Luigi Manaresi, avrebbe intascato oltre 230mila euro.

La questione era sorta nella primavera di due anni fa quando l’80enne - assistito da un paio d’anni dalla badante - era deceduto. Dopo la sua morte l’unico erede, fratello del deceduto assistito dall’avvocato Mirna Lanconelli, aveva scoperto che il congiunto aveva lasciato alla 47enne tramite un testamento olografo l’intero patrimonio, ovvero la casa colonica nella campagna della Bassa Lughese in cui viveva e la somma di 14mila euro sul conto corrente.

Andando a ritroso era poi emerso che nell’arco di due anni l’ottuagenario, una persona semplice che aveva sempre fatto l’agricoltore, aveva effettuato bonifici bancari ed emesso assegni per 165mila euro, oltre ad effettuare prelievi per 67mila euro. Denaro di cui si sono perse le tracce dopo essere finito in un conto estero in Romania.

Il fratello aveva così impugnato il testamento per i dubbi sulla firma sul documento (risultata poi autentica) e la donna si era ritrovata indagata per circonvenzione di incapace perché, sulla base della perizia affidata dal sostituto procuratore Isabella Cavallari allo psichiatra Roberto Zanfini, era emersa la compromissione delle capacità cognitive dell’anziano agricoltore.

Si era così innescata una causa civile, conclusa con una transazione in base alla quale il fratello è rientrato in possesso dell’immobile e del denaro presente sul conto corrente, mentre sotto l’aspetto penale la vicenda aveva portato al rinvio a giudizio della badante. (gi.ro.)

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