Anche Matteo Renzi ai funerali di Liverani

Rimini

RAVENNA. La città si è svegliata stordita e unita dal dolore per la scomparsa prematura e improvvisa dell’assessore Enrico Liverani, avvenuta venerdì sera. Molti lo avevano salutato pochi minuti prima che il malore lo stroncasse e 39 anni, quando in piazza San Francesco, insieme a tanti concittadini, aveva partecipato al momento di raccoglimento e preghiera interreligioso per le vittime delle stragi di Parigi del 13 novembre. Dopo una notte insonne, i volti tirati e sofferenti, la giunta comunale si è riunita ieri mattina insieme ai capigruppo, poco prima della cerimonia commemorativa, ed ha assunto alcune decisioni condivise in merito alla scomparsa del giovane amministratore.

Il sindaco Fabrizio Matteucci le ha annunciate alla stampa con poche parole, riferendo poi l’intenzione manifestata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi di essere presente al funerale di Enrico Liverani.

La data delle esequie ieri mattina non era stata ancora fissata, in attesa delle decisioni della magistratura circa la necessità o meno di accertamenti sulle cause della morte (vedi notizia a lato). I funerali - ha fatto sapere il sindaco in serata - potrebbero comunque verosimilmente svolgersi nella giornata di martedì, in un orario ancora da definire. La cerimonia durante la quale si terrà l’orazione funebre del sindaco si svolgerà poi in piazza del Popolo.

Fino ai funerali, giunta e gruppi consiliari hanno condiviso l’opportunità di sospendere ogni iniziativa politica e istituzionale.

Per domani mattina alle 9,30, intanto, è stata convocata una seduta straordinaria del consiglio comunale per ricordare l’assessore Enrico Liverani.

Al primo cittadino ravennate e ai colleghi e amici ancora increduli e scossi ha fatto visita, nella tarda mattinata di ieri, in Municipio, anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Il governatore ha voluto esprimere personalmente alla comunità ravennate e alla famiglia di Liverani il cordoglio e la vicinanza della Regione.

«Ci sono persone - ha detto Stefano Bonaccini - alle quali, per la loro sensibilità e la loro umanità, fai fatica a non volere bene. Enrico era una di queste persone. Era un ragazzo molto per bene, che dava dignità alle istituzioni e alla politica. Sulla sua candidatura aveva unito tutti: sarebbe stato un grande sindaco. Oggi ci lascia con questa responsabilità di ricordarlo nel modo migliore possibile».

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