Cassiera di Asset Banca sequestrata e massacrata di botte da due banditi
SAN MARINO. Una giovane impiegata di Asset Banca è ricoverata dalla prima mattinata di ieri all’ospedale di Stato per la frattura dell’osso temporale causata dalle percosse ricevute col calcio della pistola da uno dei due rapinatori che ieri mattina l’hanno sequestrata per costringerla a farli entrare nell’istituto di credito.
L’incubo della cassiera, residente in Valmarecchia, è iniziato alle 8 quando ha parcheggiato la propria 500 al livello -1 del Central Square. Scende, si incammina verso la scala quando, dal nulla, riferirà alla Gendarmeria, viene raggiunta e aggredita alle spalle da due banditi, a volto coperto, uno dei quali armato di pistola. È un attimo. Non fa in tempo a capire cosa vogliono: viene investita dalle minacce e dalle botte, sul capo, violentissime, che un malvivente le sferra con il calcio dell’arma. Vogliono usarla come passepartout e per lei i guai saranno ancora più seri. Così, sotto choc, fa da staffetta, sale le scale e arriva all’ingresso dei dipendenti. Apre la bussola seguita da uno dei banditi. L’arma e la doppia presenza bloccano la porta. Così l’intruso è costretto ad uscire. E per l’ostaggio cambia la storia. La bussola riparte, la cassiera viene “buttata” dentro, mentre i rapinatori restano fuori. I banditi capiscono subito che il colpo è andato a monte, e tornano sui loro passi. In mano hanno la borsetta dell’ostaggio, sfilano le chiavi, salgono a bordo della 500 nera targata San Marino, passano il confine con l’Italia e fanno perdere le loro tracce. Intanto la cassiera lancia l’allarme, viene soccorsa e ricoverata in prognosi riservata. La Gendarmeria avvia le indagini. Tra le attività al vaglio ora tutti i filmati delle telecamere a circuito chiuso.
La Csu intanto esprime solidarietà e vicinanza alla giovane dipendente aggredita. «Quanto successo, secondo il sindacato, è un ulteriore campanello d’allarme riguardo alla necessità di un più serrato presidio del territorio da parte della forze dell’ordine, anche utilizzando tecnologie e sistemi di controllo». La Csu inoltre invita le «direzioni degli istituti di credito a rivedere in senso più stringente i protocolli di sicurezza che riguardano l’ingresso e l’uscita dalle filali».
Enrico Chiavegatti