Contro i ladri una catena su WhatsApp

Rimini

RAVENNA. Sms per segnalare movimenti sospetti a due passi da casa e una catena per guardarsi le spalle non più solo tra vicini, ma da quartiere e quartiere, contro ladri e truffatori. Dall’esperienza di una quindicina di residenti di via Simmaco, si allarga la maxi catena Whatsapp anti-furto anche alle strade più distanti e nasce così la “chat Ravenna”. L’idea è quella di mettere un giorno tutta Ravenna in rete in maniera da controllarsi a vicenda: «Di fronte alla pioggia di segnalazioni, ci muoviamo e mettiamo in allerta i residenti della via indicata. Se avvistiamo persone o auto sospette, chiamiamo direttamente i carabinieri. E, sarà anche un caso, ma da quando abbiamo la chat, dalle nostre parti non c’è stato più un furto, nemmeno tentato».

La chat si chiama appunto “Ravenna” e, ad oggi, raggruppa oltre ai residenti di via Simmaco anche quelli di via Cilla, via Atalarico, via Antica Popilia, via Bovini. Sia chiaro: non tutti i residenti iscritti alle proprie chat di quartiere sono presenti in quella unica; in questa, possono scrivere solo le rappresentanze di ogni chat della via in maniera tale da filtrare le decine di messaggi che ogni giorno circolano tra gli smartphone dei residenti. «In realtà, ormai il traffico dei messaggi è calato molto, proprio perché la situazione è tranquilla - spiega Roberto Cantarelli che, assieme a Stefano Biondi, gestisce la montagna di segnalazioni -. All’inizio può sembrare un lavoro, poi si fa l’abitudine a veicolare solo gli avvistamenti o gli appelli davvero importanti. Poi, osserviamo regole molto ferree: una persona viene iscritta solo dopo scrupolose verifiche per evitare che tra di noi si nasconda uno spione, non si “messaggia” per scambiare quattro chiacchiere e non si possono mandare messaggi dopo la mezzanotte a meno che non si tratti di segnalazioni preoccupanti», come il ladro dietro l’uscio di casa. «E non pensiamo solo al peggio - allarga le braccia Cantarelli -. Sa quanti gattini abbiamo aiutato a ritrovare? Cento occhi vedono meglio di due, e così nessuno di noi si sente più solo». Un esempio pratico, pur nella tranquillità del quartiere. «Qualche giorno fa ha suonato l’allarme di una casa qui vicino: sapevamo proprio grazie alla chat che il residente non c’era. Siamo andati a controllare fuori casa che tutto andasse bene: tra l’altro, a lui non prendeva il cellulare quindi nemmeno si è accorto che stava suonando l’allarme. Era solo colpa di qualche sensore bagnato dalla pioggia e abbiamo aggiustato noi la faccenda, ma ci pensa a che comodità è? Dalla vacanza, non ha avuto nemmeno il tempo di preoccuparsi all’idea che magari qualche ladro stesse entrando in casa». Ma da dove nasce il bisogno di guardarsi le spalle? Non ci si sente sicuri in città? «In città e nel forese sentiamo parlare di furti ogni giorno - chiosa Roberto -. Noi pensiamo solo alla sicurezza dei nostri figli puntando tutto sullo spirito di solidarietà. Chi fa da sé, fa per tre». 

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