Piazza Kennedy, spuntano resti del 1600

Rimini

RAVENNA. Scavi in piazza Kennedy, trovati i primi reperti storici: si tratta di un’abitazione databile al 1600 e che non si esclude possa nascondere, nelle sue fondamenta, i vecchi muri perimetrali di Sant’Agnese, la chiesa del V secolo che gli archeologi stanno cercando da oltre tre mesi. Troppo “superficiali” ancora gli scavi per sperare di ritrovare i mattoncini della coeva di Sant’Agata (la chiesa su via Mazzini), ma se - arrivati alla profondità di almeno 2 metri e mezzo - i ricercatori riuscissero a far riaffiorare l’antico edificio di culto, il Comune è disposto a rivedere il progetto di riqualificazione della piazza, per fare in modo che l’intera città si possa godere la scoperta. Parola dell’assessore candidato a sindaco alle prossime Comunali: «Disponibili a ragionare su ogni tipo di ipotesi. Cercheremo l’accordo sui fondi». Ha detto ieri Liverani.

Impossibile non notare i nuovi rinvenimenti che occupano tutto il lato nord est della piazza: ieri mattina, gli archeologi e le ruspe erano al lavoro per ripulire due archi ritrovati a circa un metro sotto il livello del manto stradale e la parte residua di una pavimentazione, rinvenuta al livello della parte alta dei due archi, uno dei quali mozzato a metà. Si nota il perimetro di un’abitazione e un grosso muro nel quale sono incardinati degli scalini. Secondo quanto riferito dagli archeologi della Soprintendenza direttamente al Comune, l’immobile ritrovato potrebbe essere databile al 1600, dunque nulla a che fare con la chiesa di Sant’Agnese, la grande “ricercata” dei sondaggi in piazza Kennedy. Eppure, c’è da sperare. Proprio in quel punto, infatti, secondo le testimonianze documentali, potrebbero trovarsi - ma a una profondità maggiore - i resti dell’antico edificio di culto. Secondo quanto ricostruito dalla Soprintendenza nel tempo, le abitazioni dell’epoca potrebbero essere state costruite appoggiandosi alle vecchie mura della chiesa. Ciò starebbe ad indicare che le pareti rinvenute potrebbero essere la parte alta del vecchio perimetro della chiesa. Presto, prestissimo per dirlo, secondo l’assessore ai lavori pubblici Enrico Liverani. «Solo quando arriveremo a scavare alla profondità di due metri e mezzo potremo davvero valutare cosa è rimasto di Sant’Agnese. Oggi, siamo ancora nel campo delle ipotesi».

Patrizia Cupo

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