Respinto il ricorso, ma il Cocoricò "riapre"

Rimini

RIMINI. Il Tar respinge a tempo di record il ricorso d’urgenza contro il provvedimento del questore di Rimini, Maurizio Improta, depositato ieri in Tribunale - alle 12.37 - dagli avvocati del Cocoricò. Il presidente Michele Perrelli della prima sezione, lo stesso che aveva “dimezzato” in prima istanza la pena al Coconuts, ha fissato l’udienza per la trattazione nel merito al 10 settembre 2015, quando sarà trascorso poco più di un quarto del periodo di interdizione.

A sorpresa, però, e senza bisogno di autorizzazioni preventive, la discoteca “riaprirà” i battenti per una serata speciale destinata a far parlare di sé: martedì prossimo, 11 agosto, a partire dalle 21, la “piramide”, infatti, ospiterà un dibattito sulla droga, aperto al pubblico, al quale parteciperanno alcuni noti dee jay (già ci sarebbe l’adesione di Coccoluto e Ralf) e rappresentati delle associazioni. Invitata anche la comunità di San Patrignano. Tra i promotori dell’iniziativa i responsabili dell’associazione “Pesciolino rosso” e la testimonial Giorgia Benusiglio, la ragazza che a 17 anni rischiò di morire per l’ecstasy e che adesso si dedica a informare i giovani sui pericoli dell’assunzione di sostanze stupefacenti. Per non sfidare le autorità il Cocoricò (la proprietà del marchio), coinvolto nell’organizzazione, dovrà limitarsi a mettere il locale a disposizione dell’associazione (ma non il personale). Non potranno essere servite nel corso della serata bevande alcoliche. Di balli in pista, nemmeno a parlarne. Se ne discuterà, semmai, a partire dal 10 settembre, appunto. Sarà il tribunale amministrativo, in composizione collegiale e in camera di consiglio, a dire la sua sul provvedimento di sospensione temporanea della licenza per 120 giorni. Il decreto firmato dal questore Improta, approntato con professionalità dagli uomini della polizia amministrativa guidati dal primo dirigente Achille Zechini, supera così senza traumi il primo vaglio giuridico.

Il Tar nel «bilanciamento dei complessivi e plurimi interessi dedotti in giudizio deve darsi prevalenza alla tutela della salute e dell’ordine e sicurezza pubblica rispetto all’esercizio di una legittima attività economica e d’impresa che crea lavoro e costituisce attrazione turistica per il territorio». Riguardo alla «afflittività della misura cautelare preventiva», il presidente Perrelli, ritiene di poterla apprezzare in sede collegiale quando ancora mancheranno da “scontare” i tre quarti dell’interdizione. Infine, il giudice amministrativo non prende in considerazione i riferimenti contenuti nel ricorso (preparato dagli avvocati bolognesi Marco Dugato e Federico Gualandi) a un adombrato conflitto di interessi dell’autorità emanante e la chiamata in causa dei “genitori”. «Il grado di coinvolgimento dei suddetti soggetti esula completamente dagli apprezzamenti giuridici da formulare in questa sede processuale».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui