Spese legali "fantasma", terremoto in Comune

Rimini

FORLÌ. Un vero terremoto. E’ quello che sta già producendo il debito fuori bilancio di un milione 429mila euro emerso all’improvviso nei conti del Comune il 15 luglio scorso e che deriva dal saldo delle prestazioni offerte dai legali cui l’ente si era affidato per difendersi nelle cause che lo vedevano coinvolto e che si sono aperte (ma anche in gran parte chiuse) prima del luglio del 2011.

Ben 158 provvedimenti, facenti capo a nove legali, risalenti finanche al 1994, ma il problema deriva dalle parcelle. Dal 2011 in poi l’Ufficio legale e contenzioso del Municipio non aveva più rendicontato annualmente le spese, salvo poi farlo su sollecito del dirigente del Servizio Bilancio Guglielmo Senni in due momenti distinti: a fine maggio, facendo emergere un debito di 263mila euro, poi su seconda richiesta di accertamenti del 25 giugno, portando allo scoperto tutto quanto di ancora più ingente stava sotto la punta dell’iceberg. Addirittura un debito di un milione 93mila euro nei confronti di un solo avvocato, Mario Gabriele Di Giovanni patrocinante in 103 cause, e altri 193mila euro verso Maria Anna Alberti (27 cause).

Il dirigente cui fa capo l’Ufficio legale (istituito solo a giugno 2013, prima il Comune si affidava abitualmente ad avvocati esterni su mandato del dirigente stesso) è Alessandro La Forgia e su di lui cala l’accusa esplicitata in commissione consiliare dal vice sindaco Veronica Zanetti e dall’assessore al Bilancio Emanuela Briccolani. Quella di non avere effettuato la ricognizione annuale dei debiti maturati, causando un possibile danno erariale. Per questo la giunta ha deciso di muoversi in tre direzioni.

La prima è quella di inviare l’intera documentazione alla Procura della Corte dei Conti (cosa fatta già il 15 luglio) chiedendo di verificare eventuali danni erariali e responsabilità dei funzionari comunali. La seconda è la revoca stessa a La Forgia degli incarichi di responsabile dell’Ufficio legale e contenzioso e di vice segretario comunale. Provvedimenti in via definitiva a fare data dal primo agosto «anticipando quanto sarebbe comunque accaduto dal primo gennaio con la revisione della macrostruttura» spiega Zanetti.

Il terzo atto segue un duplice binario: un’istruttoria interna e una verifica da affidare a un ente terzo (forse la Regione) sulla congruità degli incarichi affidati e degli onorari presentati dai legali coinvolti. Indagine da concludere entro il 31 ottobre e da sottoporre poi al vaglio del consiglio comunale.

Solo se le parcelle si riveleranno adeguate alle istruttorie seguite, il Comune delibererà di stanziare le somme che oggi sceglie di congelare pur chiedendo comunque al consiglio di accingersi a saldare, a rate: attingendo all’utilizzo per tre anni del Fondo riserva di Bilancio. Nel 2015 per 723.790 euro, poi 353mila euro nel 2016 e nel 2017. «Siamo in grave difficoltà - spiega Briccolani -. Quei fondi servono per farci carico di emergenze come le nevicate».debito

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