Avanti col mercato in piazza Tre Martiri, alta tensione in aula con gli ambulanti

Rimini

RIMINI. Avanti con il mercato in piazza Tre Martiri, fra discussioni, screzi e mille polemiche. E’ stata una domenica torrida quella vissuta ieri in consiglio comunale. Una seduta seguita passo dopo passo da oltre un centinaio di ambulanti che hanno contestato sindaco e giunta con fischietti e cori da stadio, apertamente schierati dalla parte dell’opposizione. Tanto da scomodare la ricca presenza di carabinieri, polizia e municipale per evitare possibili disordini.

La domenica no. L’opposizione ha accolto la giunta con una protesta in perfetto stile balneare. Banchi della minoranza agghindati con teli da mare, salvagente, pinne, remi, palette e secchielli. Consiglieri per la maggior parte in pantaloncini corti e ciabatte. Gennaro Mauro (Ncd) in aula con cappellino ed occhiali da sole e Carla Franchini con un costume coperto da veli trasparenti. Così Bertino Astolfi attacca subito: «E’ un’offesa alle istituzioni, rimuovete quegli asciugamani».

Ma quale urgenza. La metà della seduta si è incentrata sul merito del consiglio nel giorno festivo. Secondo l’opposizione non esiste alcun motivo d’urgenza. Liliana Cingolani attacca: «Oggi la politica si riunisce in due soli luoghi: a Bruxelles per decidere il futuro della Grecia in Europa, e a Rimini per lo spostamento del mercato».

Pazzaglia (Fare Comune) e Gioenzo Renzi (FdI) chiedono le dimissioni del presidente del consiglio Vincenzo Gallo. Per Renzi il consiglio d’urgenza si può convocare con 24 ore di anticipo solo con il consenso dei presidenti dei gruppi consiliari «e questo non è stato fatto. Quindi è stata violata la procedura». Secondo Carla Franchini (M5s): «E’ solo il capriccio del principe (Gnassi, ndr). La convocazione è illegittima così come lo sarà il voto delle delibera. Chiederemo l’intervento del prefetto».

Sui banchi dell’opposizione spunta persino il redivivo Ravaglioli: «Sono in consiglio dal ‘95 e non si è mai vista un convocazione domenicale neppure di fronte alle ristrettezze di legge. Questo consiglio va sciolto».

La difesa. Il presidente del consiglio spiega di aver eseguito la procedura su richiesta del sindaco e della giunta. Urgenza che il sindaco Gnassi motiva così: «E’ un progetto di cui si parla da tre anni. Trasferire il mercato non è cosa semplice, e riassegnare i posti prevede procedure lunghe e laboriose. Se non spostiamo il mercato non possiamo procedere con la riqualificazione di piazza Malatesta e vogliamo fare tutto prima che cominci il nuovo anno scolastico. Ecco il motivo d’urgenza». E chiude dando della ducetta alla Franchini.

Primo voto. Per tagliare la testa al toro il consigliere Marco Casadei chiede di mettere ai voti il rinvio del consiglio per acconsentire ad una discussione più tranquilla. Proposta accolta: 13 sì, 16 no, si va avanti con la seduta. Il consigliere Pazzaglia sollecita, sul tema, un giudizio di merito del segretario generale Laura Chiodarelli: «La giurisprudenza è sempre stata unanime in questo senso. E’ una questione di merito e non di legittimità».

Il primo cittadino. «Il problema non è il consiglio di giovedì o di domenica, il problema sta nel merito» afferma il sindaco Andrea Gnassi. «E vi assicuro - dice rivolto agli ambulanti - che come voi volete rimanere dove siete adesso, tanti riminesi sono d’accordo con le scelte dell’amministrazione di liberare piazza Malatesta dalle bancarelle. L’opposizione vorrebbe trasferire tutto al Settebello o a San Giuliano, noi vi diamo l’opportunità di rimanere in centro». Parole subito accompagnate da un grido di protesta e dai fischi dei titolari delle bancarelle, che tutti insieme abbandonano l’aula. Prima di farvi ritorno alla chetichella.

La delibera. L’altra metà della discussione è stata tutta incentrata sul merito della delibera, con toni molto più pacati e costruttivi. Ben 13 gli emendamenti partoriti dall’aula, tutti bocciati tranne quello del sindaco Gnassi, con il via libera al trasferimento del mercato in piazza Tre Martiri (ma non all’Arco) «limitato a sedici banchi» precisa l’amministrazione.

Finisce dunque senza sorprese: 16 sì, un astenuto (Galvani, Fds), 7 contrari perché alcuni dei 13 dell’opposizione hanno preferito lasciare prima i banchi. Il presidente del Comar Mazzotti: «Questa è una discussione nata male e impostata peggio, se fa un percorso diverso ci si può ragionare». Ma tra gli ambulanti serpeggia un nervosismo estremo. E c’è chi minaccia: «Non finisce qui. Mercoledì e sabato con i nostri furgoni siamo pronti a bloccare la città».

Chiude il sindaco Gnassi: «L’approvazione di questo progetto rappresenta un momento importante per Rimini. La ricollocazione del mercato è un pezzo fondamentale di un centro storico sempre più riqualificato».

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