Tentato omicidio, Loris Stecca in manette

Lui, perennemente in bilico tra cadute e riscatti, è sotto choc: ci si augura abbia ancora una volta la forza di rialzarsi. La presunta aggressione è avvenuta ieri pomeriggio poco prima delle 16.30 all’ingresso della palestra inaugurata tre mesi fa e che porta il suo nome “Loris Stecca Boxe, Fitness e Dance”. Un sogno, quello dell’ex campione del mondo, che si è materializzato nella zona artigianale di Viserba, in via Pastore, grazie proprio alla socia di maggioranza, una 48enne di origine veneta, che ha investito su di lui dopo averlo conosciuto due anni fa in un meeting di motivazione personale. Lei mette i soldi, lui il nome (le sue quote societarie raggiungono il quattro per cento): la convivenza sul lavoro si è rivelata più difficile del previsto e l’amicizia non ha retto alle difficoltà legate alla gestione. Stecca non avrebbe accettato di buon grado una certa subalternità e le sue continue pretese economiche non sono piaciute all’altra. La tensione delle ultime settimane è sfociata ieri in una doppia discussione. La prima è avvenuta in tarda mattinata, nella zona dei punching-ball, i “sacchi” di allenamento dei boxeur. La donna aveva appena rimproverato uno degli istruttori con un tono che non era piaciuto a Loris. Così l’ex pugile è intervenuto in sua difesa ed è scoppiata una lite. Gli animi si sono surriscaldati, ma alla fine è tornata la calma. Soltanto in apparenza, però. Infatti, nel pomeriggio. Stecca - secondo la ricostruzione degli investigatori - è tornato in palestra e, senza dire una parola, si è avvicinato alle spalle della donna seduta alla reception e le ha affondato su un fianco il coltello, lungo e affilato, che si era portato da casa. Il campione è rimasto per un attimo immobile. La donna, sgomenta, si è alzata in piedi portandosi le mani all’addome mentre la tuta aderente già si colorava di sangue, ed è caduta a terra, sotto gli occhi dei clienti della palestra atterriti. In suo soccorso è arrivata l’ambulanza: ferita all’addome è stata sottoposta a un intervento “esplorativo” che ha escluso lesioni agli organi interni. E’ ricoverata, sotto osservazione, all’ospedale Infermi di Rimini. Precauzionalmente la prognosi resta riservata, ma la paziente, che è sempre rimasta cosciente, non è in pericolo di vita. In palestra è subito intervenuta la polizia. Mentre la scientifica esaminava l’area dell’aggressione, altri agenti hanno scovato Loris Stecca, al piano di sotto, nella sala degli attrezzi. Accasciato su una panca con il volto tra le mani. E’ stato accompagnato in questura e lì, dopo aver ascoltato i testimoni e ricostruito l’accaduto, il vice questore aggiunto Nicola Vitale, capo della Squadra mobile, ha proceduto all’arresto, dopo aver informato dei fatti la dottoressa Gemma Gualdi, magistrato di turno. Stecca divenne campione del mondo dei supergallo Wba quasi trent’ anni fa, nel febbraio 1984. Dopo la doppia sconfitta con Victor Callejas, la seconda nel 1985, fu sul punto di ritirarsi per poi tornare sui suoi passi. Alla vigilia di una nuova chance mondiale, nel gennaio '89 fu investito da un'auto mentre attraversava la strada sulle strisce: l’infortunio al ginocchio pose fine alla sua carriera. Per più di venti anni attese invano un rimborso: accusato dall’ex moglie finì a processo col sospetto di aver architettato un bidone con la complicità dell’investitore. Una volta assolto, per far valere i propri diritti, e arrivare a una transazione (sia pure al ribasso) con l’assicurazione inscenò clamorose iniziative come arrampicarsi sul cavalcavia autostradale, minacciando il suicidio. Dopo il ritiro dalla boxe ha sempre lavorato onestamente e, fino a ieri, non si era mai reso responsabile di azioni violente.