Eterologa, Villa Serena apre il suo centro

Rimini

FORLÌ. Procreare grazie a un donatore, attraverso le banche del seme e degli ovuli. Cinquanta coppie, con una età media di 44 anni, hanno già chiesto al Centro di procreazione medico assistita dell’ospedale privato Villa Serena di poter accedere alla fecondazione eterologa, la discussa tecnica sdoganata in Italia dallo scorso settembre dopo un lungo dibattito, quando cadde il paletto che era stato fissato dalla legge 40 del 2004, ma già diffusa da tempo in altri Stati dell’Unione europea.

Poche settimane dall’emanazione delle linee guida regionali sul trattamento che vede l’impiego di gameti estranei alla coppia dei genitori (nei casi di infertilità, malattie o altre condizioni) hanno condotto alla formazione di una lista d’attesa nella struttura privata accreditata in città. «Col nostro team formato da 6 membri, tra medici, tecnici e infermieri - spiega la responsabile, dottoressa Lidia Diotallevi - continueremo a occuparci di fecondazione omologa come facciamo dal 2012, e da gennaio inizieremo i trattamenti anche con le coppie che hanno chiesto di accedere a ovociti esterni. Le competenze necessarie per l’una e l’altra tecnica sono analoghe, al momento, però, non abbiamo disponibilità interna di donatori quindi ci rivolgeremo a banche di tessuti».

Potenzialmente l’ospedale privato diretto da Claudio Simoni, già da oggi può ricevere donazioni di liquido seminale e ovuli. I candidati vengono sottoposti a un severo screening sulla salute, inoltre l’atto è gratuito e anonimo, mai saranno possibili contatti col bambino nato e i genitori. «Chi viene qui - chiariscono da Villa Serena - in genere non può attendere i tempi lunghi del pubblico, perché ha un’età più avanzata; dopo i 43 anni, infatti, le possibilità di avere un figlio si riducono al 6 per cento. Oppure ha superato, con esiti negativi, la soglia concessa dal servizio nazionale dei tre cicli di trattamento».

Il costo di una fertilizzazione in vitro oscilla dai 5mila ai 6.500 euro, comprensivo di percorsi psicologici e gruppi di supporto. Il registro europeo del 2010 registra un 18 per cento di eterologa maschile nel complesso delle inseminazioni intrauterine, mentre quella femminile rappresenta il 6 per cento dei trattamenti. Quest’ultima tecnica è più complessa e a Forlì è solo appannaggio di Villa Serena (mentre ha un Centro di procreazione medicalmente assistita anche il “Morgagni-Pierantoni”). «Nel 2015, ci aspettiamo che l’eterologa rappresenti il 10/15 per cento delle nostre attività - chiude l’analisi - e nel 70 per cento dei casi si tratta di persone provenienti da fuori provincia».

 

 

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