«Aggredito dai ladri, ma non ho paura»

Rimini

FORLÌ. A tu per tu con due ladri che, complice il buio, lo hanno spintonato per terra nel fango tentando inutilmente di strappargli il marsupio per poi darsi alla fuga. E’ ancora sotto choc il 54enne Massimo Petrini, presidente da 25 anni della Sammartinese Calcio e volto molto noto dello sport locale, vittima mercoledì sera di un tentativo di rapina proprio all’interno del polisportivo dove sta ultimando i preparativi in vista della ripresa dell’attività delle formazioni giovanili, Tre Martiri compresa.

«Sono ancora scosso ma non spaventato - è il commento - continuerò a lavorare, come faccio ogni giorno, per la società, anche se queste cose lasciano sconcertati».

Semplice la ricostruzione di quanto accaduto. «Erano circa le 21.30 quando, dopo aver pulito gli spogliatoi - ricorda - stavo stendendo alcune maglie da gioco sul retro. Poco dopo ho sentito il rumore di un vetro rotto. In prima battuta ho pensato che uno dei miei allenatori fosse ancora negli spogliatoi visto che avevo appena mandato via il direttore sportivo Maurizio Paganelli e, accidentalmente, si fosse fatto male. Mi sono avvicinato chiamandolo per nome e poi, all’improvviso, una sagoma nera di un uomo con la carnagione scura mi è volata addosso spintonandomi per terra nel fango. Ha provato a tirarmi via il marsupio che tenevo a tracolla, e nel quale porto le varie chiavi dell’impianto, senza però riuscirci. A quel punto un suo complice, che mi sembra avesse la pelle bianca, lo ha aiutato a tenermi giù. Per fortuna si sono spaventati, forse per le voci di alcuni ragazzi, e sono scappati».

Dopo aver chiamato le forze dell’ordine, l’amico Paganelli e aver avvertito la moglie, la vittima ha accusato un malore.

«L’ambulanza mi ha portato al Pronto soccorso dove mi hanno diagnosticato 14 giorni di prognosi per un trauma cervicale. Ora ho un gran mal di testa ma sono comunque al campo a lavorare e preparare la struttura a ricevere oltre 250 bambini iscritti». E proprio il pensiero dei “suoi” ragazzi dà a Petrini, sposato e con due figli, la forza di guardare avanti con determinazione, provando a dimenticare che il polisportivo era già stato vittima in passato di vari furti. «Da un po’ di tempo eravamo tranquilli a parte qualche scherzo e piccoli vandalismi - ricorda - ma quello di mercoledì è stato veramente un brutto episodio, siamo arrivati alla frutta. Ma non mollo. Abbiamo la responsabilità di accogliere da lunedì prossimo tanti giovani e giovanissimi, nati dal 1998 al 2010, e farli sentire in famiglia senza guardare ai risultati. Questa è la filosofia della società che si fonda su tanto volontariato e su un forte spirito di aggregazione tra le famiglie e lo staff tecnico. Il tempo che dedichiamo ai nostri giovani ha un valore più grande della paura che il fatto si possa ripetere».

 

 

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