Cade nel dirupo, ritrovato dopo la notte nel bosco

Rimini

SANTA SOFIA. Quando ha visto il Soccorso Alpino che lo ha trovato, con una spalla fratturata e intirizzito dal freddo dopo l’intera notte pasata in un fosso, il fungaiolo 72enne disperso da domenica ha avuto la forza di sorridere e ringraziare l’amico del cuore che ha indicato ai soccorritori il luogo dove erano soliti cercare gli amati porcini.

Un suggerimento rivelatosi fondamentale insieme al fiuto dell’unità cinofila del Soccorso Alpino, il labrador dinome Artù.

A denunciarne la scomparsa, visto che l’uomo, P.A. residente a Santa Sofia dove è nato il 14 agosto 1942, vive da solo, è stata in tarda mattinata una nipote, che non lo aveva visto arrivare per pranzo, come era solito fare il lunedì con i parenti più stretti.

L’allarme è partito alle 13.30 ed ha coinvolto i Carabinieri, il Soccorso Alpino con 15 volontari, 4 Vigili del Fuoco specializzati del Saf di Forlì, volontari della Croce Rossa e alcuni agenti del Corpo forestale dello Stato. Il primo problema è stato quello di capire dove potesse essersi diretto, visto che in genere si recava alla Lama o in località Fontanelle, proprio sotto la pista dello sci di fondo in Campigna. E proprio verso questa zona è stato il suggerimento dell’amico, compagno di tante uscite.

Un territorio impervio e molto pericoloso, dove il terreno, anche a causa delle forti piogge, tende a cedere sotto i piedi. E, forse, è stato proprio questo a tradire l’esperto fungaiolo. Un passo falso che lo ha fatto precipitare per almeno 20-30 metri; ruzzolone durante il quale ha perso il telefono cellulare ma - almeno - non ha colpito piante o pietre, come purtroppo invece capitò l’11 luglio del 2010 ad Omero Conficoni, 71 anni e al 62enne Giovanni Campacci, anche loro esperti cercatori di Santa Sofia, morti insieme per un caduta sul versante toscano. Il 72enne si è fermato in un fosso, completamente immobilizzato, dove ha passato la notte, con una temperatura intorno ai 7-8 gradi, coperto a malapena da un maglione e un giubbotto senza maniche. La zona è stata sorvolata anche dall’elicottero della Forestale. Attorno alle 17.15 una squadra composta da due volontari del Soccorso Alpino e da un Forestale ha trovato il paniere vuoto e, poco distante, segnalato dall’abbaio del cane, l’uomo riverso al suolo che, però, ha alzato il braccio dimostrandosi ancora reattivo e cosciente. In quel punto la quota è di 1.345 metri sul livello del mare. Stabilizzato sul posto è stato issato a braccia con la barella fino alla strada dove una ambulanza lo ha portato al parcheggio dei Fangacci dove lo attendeva l’elimedica che, decollata alle 18.30, lo ha subito trasferito al “Bufalini” di Cesena, ferito, con ematomi al volto, quasi assiderato ma vivo.

 

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