«Sentenza bizzarra, non mi dimetto»

Rimini

FORLÌ. «Aspetto di leggere le motivazioni di questa bizzarra sentenza e poi contiamo di avere giustizia in appello. Di certo non ci saranno dimissioni da parte mia». Gianluca Pini reagisce con forza il giorno dopo la condanna, decisa dal Gip del tribunale di Forlì Alessandro Trinci, a due anni (pena sospesa) per millantato credito e il rinvio a giudizio per evasione fiscale.

«A due mesi dalle elezioni europee e con la Lega in netto recupero mi aspettavo qualche scherzetto, ma non certo una sentenza che - per usare un eufemismo - è a dir poco bizzarra. Con l’accusa costretta a rivedere frettolosamente il capo d’imputazione e a ridurre la richiesta di pena, senza uno straccio di prova e con tutte le testimonianze a mio favore, mi aspettavo che il tutto venisse archiviato, non certo una condanna. A voler essere magnanimi, tanto in merito quanto in diritto, il giudice ha preso una clamorosa cantonata».

«Adesso aspettiamo le motivazioni della bizzarra sentenza e poi, per correttezza e chiarezza soprattutto nei confronti delle migliaia di persone che dall’altra sera continuano a manifestarmi la loro solidarietà - riprende Pini - penso che metterò on line le carte del processo, così da lasciare che sia la gente a valutare che razza di cantonata è questa sentenza. Non avevo mai accostato le mie singolari e fumose vicende giudiziarie alla mia battaglia politica sulla responsabilità civile dei magistrati, ma forse sono stato troppo ingenuo. Non ci saranno dimissioni né il Congresso Nazionale verrà anticipato, i tempi della politica non ce li facciamo dettare dalla giustizia».

 

 

 

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