Verdi: «Documento tenuto nascosto» Il sindaco: «Sono affermazioni false»

Rimini

FORLÌ

Dopo due commissioni consiliari arriva anche la terza, venerdì prossimo. Nel frattempo spunta un parere negativo di cui, però, in tutta la discussione avvenuta fin qui sulla proposta di affidamento della fornitura calore a Hera, a partire dal primo ottobre prossimo, non si era discusso. Inoltre proprio venerdì scorso il partito di maggioranza, ovvero il Pd, si è riunito sulla questione con i tecnici comunali senza coinvolgere tutti gli altri, membri della coalizione compresi. Ed è su questo punto che i Verdi sferrano ora il loro nuovo affondo alla giunta Drei, di cui pure fanno parte.

Il progetto Hera

Come già riportato più volte dal “Corriere”, la proposta di Hera è quella di una partnership pubblico privata che prevede la fornitura del calore per 186 impianti termici comunali e la loro manutenzione per i prossimi 12 anni. Ma mette sul piatto anche 3,3 milioni di euro in investimenti per la riqualificazione energetica di una serie di impianti ed edifici, più circa 650mila euro per la riqualificazione sismica di cinque edifici scolastici (asili). Opere che al momento non sono nel piano investimenti comunale. Il canone che il Comune dovrebbe pagare in base a questa convenzione sarebbe di 1,3 milioni annui, contro la cifra di 1,9 milioni che ha pagato fino a un anno fa (circa 600mila euro in più all’anno non sono pochi) e che l’assessore all’Ambiente William Sanzani nell’ultima commissione ha detto di aver già ridotto alla cifra proposta dal project financing nell’ultimo anno termico, cioè dopo l’ulteriore proroga. Il contratto con Hera, che gestisce questo servizio per il Comune di Forlì dal 1999, è stato nel tempo prorogato più volte, e la scadenza al momento è quella del 30 settembre prossimo. Ovviamente la proposta sarà oggetto di gara d’appalto e la proponente Hera potrebbe anche non aggiudicarsela. Come evidenziato dai tecnici nell’ultima commissione, i tempi sono già stretti e se non si dovesse andare alla gara in tempi brevi si profilerebbe una nuova proroga con l’attuale gestore. Il che comporterebbe comunque uno svantaggio in termini economici, perché anche a fronte di quel canone ridotto applicato oggi, non si avvierebbero le opere in progetto. Ma la fretta con cui si è arrivati a questa discussione, ben conoscendo i tempi di scadenza della fornitura, è stata la molla che non poteva non smuovere il sospetto. In aula già Forza Italia si era impuntata per avere un raffronto diretto con il Consip, la centrale pubblica per gli appalti, che aveva formulato a sua volta una proposta che però risulta scaduta l’anno scorso e oggi non è più comparabile con quella di Hera, ma che gli uffici comunali avevano comunque giù valutato meno conveniente.

«Documento nascosto»

Ora i Verdi svelano un parere negativo vergato dal Dipe (Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica), che il Comune ha ricevuto lo scorso settembre. Per la verità nella delibera proposta al voto del consiglio comunale l’atto, che peraltro non è vincolante per l’Amministrazione, viene sì citato. «Ma non è stato spiegato – dice il coordinatore provinciale dei Verdi Sauro Turroni – e se peraltro è riferito a un progetto che poi successivamente è stato modificato, allora andava chiesto nuovamente. È stato fatto?». Il documento, svela Turroni «boccia il progetto di project financing sottolineando come il rischio dell’operazione ricada sul Comune e non sul privato, dal momento che nella convenzione all’interno del canone proposto si inserisce una “quota investimenti” con cui di fatto il Comune ripagherebbe ad Hera le opere e non solo la fornitura del gas».

L’attacco dei Verdi

«Critichiamo non solo la proposta, che viene avanzata proprio in un momento in cui a Hera il Comune di Forlì aveva già deciso di togliere la gestione della raccolta rifiuti, ma innanzitutto il metodo – dice Sauro Turroni –. Per un processo che meriterebbe la totale trasparenza, si discute dei dubbi lasciando fuori dalla porta addirittura parte della maggioranza. Perché non sono stati invitati gli assessori Creta e Ravaioli, i consiglieri di maggioranza Bertaccini, Peruzzini, Gentilini e Zanetti visto che gli altri c’erano tutti?». Una spiegazione extra, dietro la quale si nasconderebbero «i dubbi della stessa maggioranza» dice Turroni (ieri però nel Pd nessuno ha voluto commentare rimandando alla commissione, fino all’exploit del sindaco in serata). «Non vogliamo che si ripeta quello che è successo in occasione della delibera sull’Apollo, passata sottotraccia senza che parte della giunta ne fosse informata», sottolinea l’assessora alla Trasparenza Maria Grazia Creta che ai Verdi fa riferimento essendo espressione della lista “Con Drei per Forlì”, così come fa riferimento a sé quando parla di pezzi della giunta che «non vengono sistematicamente coinvolti e informati». Considerato il parere negativo del Dipe, secondo i Verdi la soluzione a questo punto sarebbe quella di accantonare il project financing e procedere con un appalto pubblico per l’affidamento del servizio calore.

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