I probiviri: «Il commissariamento non c'entra col progetto di fusione»

Rimini

FORLI'. All’indomani dell’ufficialità del commissariamento di Unindustria Forlì-Cesena, deciso dal collegio nazionale dei probiviri di Confindustria, Floriano Botta - delegato alla rappresentanza legale in via transitoria della sede provinciale - ribadisce le motivazioni dell’intervento dei probiviri nazionali dell’associazione contestualmente all’invio da parte dello stesso collegio di una lettera recapitata ieri ai circa 380 associati della provincia. Missiva che in molti di loro ha provocato disorientamento, sconcerto e proteste.

Il silenzio

L’organismo, infatti, lamenta in prima battuta il fatto che alcuni associati abbiamo «totalmente e gravemente ignorato» il richiamo del 26 gennaio scorso che chiedeva «di evitare ogni rifrazione mediatica di fatti organizzativi interni». Ergo, la ribalta sugli organi di informazione del braccio di ferro tra vertici locali e nazionali dell’associazione industriali è poco gradita a questi ultimi. Consegna del silenzio che, come ricordato, ha creato non pochi malumori tra la stragrande maggioranza degli associati a livello provinciale.

La smentita

Da parte di Botta, poi, il richiamo al fatto che «i provvedimenti riguardanti il regime straordinario di governance di Unindustria Forlì-Cesena non hanno riferimento alcuno alla vicenda e al dibattito interno all’Associazione circa l’eventuale completamento o meno dell’originario progetto di un’unica Confindustria Romagna». Il riferimento è alla scelta da parte della realtà provinciale di non aderire subito alla fusione in Confindustria Romagna - dove già sono confluite le realtà territoriali di Rimini e Ravenna - preferendo invece optare per una forma di tipo federale. Ipotesi, quest’ultima, avanzata nell’ultimo anno dall’ex presidente Italo Carfagnini, dimissionario dall’8 gennaio scorso. Insomma, il no di Forlì-Cesena su questa delicata partita - dice il collegio - nulla avrebbe a che fare con la scelta del commissariamento. Cosa di cui invece molti associati sono convinti.

Accuse e apertura

«L’unico motivo del nostro intervento – ribadisce Botta – deriva dall’avvenuto accertamento di gravi irregolarità nella vita associativa e della ripetuta disapplicazione di regole fondamentali del sistema confederale. Col recupero delle condizioni necessarie al miglior funzionamento della vita associativa gli imprenditori potranno, se lo riterranno opportuno, riaprire un libero confronto circa il progetto di aggregazione in Confindustria Romagna». Nel frattempo dovrebbe insediarsi nei prossimi giorni a Forlì Mario Agnoli, ex direttore regionale di Confindustria - ora in pensione - nel ruolo di commissario operativo.

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