No al corteo di Forza Nuova. Ma potrà stare in piazza

Rimini

FORLI'. Forza Nuova non potrà sfilare per le vie del centro di Forlì. Ma non è stata vietata la loro presenza in piazza. Insomma, potrà manifestare ma dovrà farlo restando fissa in un luogo, presumibilmente con un nutrito cordone di sicurezza intorno.

No al corteo

È quanto ha deciso ieri il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico che ieri nel pomeriggio si è riunito in Prefettura. È evidentemente stato evidenziato il rischio di ordine pubblico, e presa in considerazione anche la generalizzata contrarietà da parte di una molteplicità di forze sociali e associative che hanno preso posizione dopo quanto successo in piazzetta della Misura venerdì scorso. Una soluzione che punta certamente a semplificare anche le operazioni di controllo e sicurezza da parte delle stesse forze di polizia che ormai in più angoli del Paese stanno fronteggiando situazioni analoghe, con le formazioni di centrodestra che pretendono spazi per manifestare e le contromanifestazioni che di conseguenza si organizzano.

L’appello

«Non è una questione politica, ma di ordine pubblico, perciò quella manifestazione va vietata». L’Anpi forlivese e provinciale rilanciava a sua volta ieri l’appello a prefetto e questore affinché non consentissero lo svolgersi della manifestazione indetta da Forza Nuova. La richiesta dell’Anpi si aggiunge a quella dei sindacati confederali. «Chiediamo semplicemente l’applicazione rigorosa delle leggi Scelba e Mancino, perché la sfilata indetta da Forza Nuova e “Forlì ai forlivesi” dopo quello che è successo in piazzetta della Misura ha tutta l’aria di una provocazione, dal momento che Forza Nuova non si è affatto smarcata da quanto successo, anzi lo ha rivendicato con forza, attaccando anche le forze dell’ordine stesse» dice Vico Zanetti dell’Anpi.

Presidio antifascista

L’Anpi per parte sua annuncia che lo stesso giorno, lunedì dalle 20.30, sarà comunque presente con un presidio davanti al sacrario dei Caduti nel chiostro di San Mercuriale. «Un sacrario laico che dà sulla piazza ai cui lampioni a cui furono appesi il partigiano Corbari e i suoi. Lampioni che, come ebbe a dire Aldo Spallicci, rappresentano il confine fra libertà e dittatura» sottolinea Zanetti che aggiunge: «Non risponderemo ad alcuna provocazione, con loro non abbiamo nulla a che spartire. Ci terremo lontani semplicemente, ma a tutela di quel luogo laicamente sacro».

Fascismo di oggi

Secondo l’Anpi dopo quanto accaduto, e dopo il fiorire di prese di spazio, voce e posizione della formazioni di estrema destra a livello nazionale e in più parti della Romagna serve una reazione non violenta ma chiara. «Il fascismo è multiforme ed essendo parassita per definizione si adatta ai tempi – afferma Zanettti –. Abdicando alla critica sociale, la sinistra a lasciato spazio anche a questa destra che oggi, grazie a una grande capacità mimetica e comunicativa, si propone come soggetto rivoluzionario e antisistema».

Un coro contro

Chiedono a loro volta che si eviti la manifestazione anche altre associazioni, come il coordinamento Libera Forlì-Cesena. L’associazione impegnata contro le mafie si unisce ai sindacati «affinché non venga autorizzata la manifestazione di Forza Nuova». Lo stesso fa l’Unione degli universitari forlivesi: «il perimetro democratico non può e non deve essere attaccato dal fascismo e non possiamo permetterci di legittimarlo come una forza politica come le altre». “Un secco no” è preoccupata: «Ci rivolgiamo alle istituzioni del territorio, per stimolarne una posizione netta e continuativa in dichiarato contrasto e sdegno di fronte alle dichiarazioni e manifestazioni di intenti violenti, segregazionisti, sessisti e omo-transfobici ad opera di movimenti quali Forza Nuova, Casa Pound e simili. In nome del rispetto e della gratitudine che ogni giorno rivolgiamo con umiltà a chi ha pagato con onore e con la vita la libertà di cui possiamo godere oggi, non possiamo permettere che la nostra città e con essa la società che vi si rispecchia, vengano macchiate dalle agghiaccianti prese di posizione neofasciste e lesive dei diritti umani, che questi movimenti politici tentano di camuffare con un ipocrita nostalgico nazionalismo».

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