Torna la mixomatosi. I conigli ammalati verranno abbattuti

Rimini

FORLI'. I conigli del Parco urbano “Franco Agosto” sono stati colpiti ancora dalla mixomatosi (patologia virale che colpisce gli esemplari domestici e selvatici), dopo l’epidemia che si era verificata nell’estate del 2012. Per questo motivo il Comune ha emesso ieri una apposita ordinanza suggerita dal direttore dell’Unità operativa sanità animale del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl, per contenere il diffondesi della malattia, peraltro non trasmissibile all’uomo o ad altri animali. L’ordinanza in questione dispone la costituzione di una “zona infetta” in tutta l’area del parco delimitata dalla recinzione, che sarà identificata dall’apposizione di tabelle con idonea iscrizione. «L'ordinanza – ricorda la nota del Municipio – prevede la presa in carico di tutti i conigli presenti e il divieto di trasportare fuori dalla zona animali vivi o morti. Dispone inoltre l’abbattimento di quelli infetti, la numerazione e l’isolamento dei conigli apparentemente sani ribadendo il divieto di immettere esemplari di altra provenienza». Il provvedimento è consultabile sul sito www.comune.forli.fc.it e sarà affisso nell’area interessata.

«La responsabilità – accusano i consiglieri grillini Daniele Vergini e Simone Benini – è del sindaco, per legge responsabile di tutti gli animali vaganti, compresi i conigli del parco. Dopo il tavolo del 18 luglio scorso con le associazioni animaliste l'Amministrazione non ha preso alcuna decisione per elaborare un piano di corretta gestione degli animali. Prendiamo atto che ha illuso e preso in giro i cittadini e omesso di accollarsi una responsabilità che le spetta».

Si stima che nel parco viva una popolazione tra i 2.000 e i 3.000 conigli e la malattia è sempre presente. La mixomatosi si è evoluta, se prima serviva la zanzara per trasmetterla, ora gli animali se la trasmettono fra loro durante l’accoppiamento o con i morsi. Le situazioni di alta conflittualità fra loro, e di stress dovuto in certe stagioni alla mancanza di cibo acuiscono la predisposizione a contrarre la malattia.

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