Rex è il primo cane che entra in ospedale

Rimini

FORLÌ. Rex è il primo cane che ha messo... zampa all’ospedale Morgagni di Forlì. È successo ieri mattina ed è stata una gioia per “Pallino”, il soprannome del suo padrone putativo, il cane appartiene in realtà al nipote, ricoverato per un intervento nei giorni scorsi. Lavato e tosato di fresco, Rex, uno springer spaniel di 7 anni, è stato portato dal suo padrone Marco Servetti, a trovare lo zio convalescente.

«Mio zio Pallino, se lo chiamate così lo riconoscono tutti, gestiva un ristorante al mare che portava proprio questo nome - racconta lo stesso Marco Servetti (nella foto con lo zio Pallino e Rex) - è stato operato ed era piuttosto provato. Quando sono andato a trovarlo la prima volta mi ha chiesto sorridendo come mai non gli avevo portato Rex. Ho capito allora che gli avrebbe fatto davvero bene, visto che passa con lui molto più tempo di me. Lo viene infatti a prendere a casa due volte al giorno da quando ha smesso di lavorare. Così mi sono dato da fare». Il zelante nipote si è ricordato di aver visto nella portineria dello stesso ospedale il volantino con su scritto “Fido può entrare”, messo a punto di recente dalla direzione sanitaria dell’ospedale, e quindi ha attivato tutte le pratiche. «Il regolamento è un po’ lungo e ti scoraggia un po’ all’inizio, ma in realtà è tutto fattibile e all’Ausl sono molto gentili. Servono i documenti del cane, le vaccinazioni, un’assicurazione e un certificato del veterinario. Ho fatto tutto e, concordata la data e l’ora con la direzione sanitaria, mi sono presentato a sorpresa in ospedale con Rex. L'incontro è avvenuto in un corridoio, non in reparto, perché sarebbe stato molto più complicato, ma visto che mio zio si può già muovere abbiamo fatto così». E i curiosi non sono mancati, del resto un cane in ospedale non si era mai visto. Seguendo le procedure messe a punto dalla direzione sanitaria, che Marco Servetti definisce «davvero molto collaborativa e solerte», ora è possibile, sia pure solo per cani e gatti, portare in visita ai malati i loro amici a quattro zampe. E sul viso dei pazienti, come ieri su quello di “Pallino”, un sorriso e un po’ di carica per affrontare meglio la malattia o la degenza è assicurato.

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