Tenta la rapina con lo spray urticante

Rimini

FORLÌ. Ha cercato di rapinare un laboratorio orafo in centro spruzzando uno spray urticante negli occhi del titolare, ma è stato rallentato durante la fuga da un colpo di karate di un esercente richiamato dalle grida. Il bandito è stato poi preso in custodia dagli agenti di una Volante della Polizia che lo hanno portato in Questura. E’ successo ieri intorno alle 17.30 in piazza Cavour, nel laboratorio di Ignazio Piraccini.

Il laboratorio orafo, già rapinato nel 1998 (e nel marzo 2013 i banditi fecero un buco nel muro da un palazzo adiacente per arrivare ai preziosi) è stato assalito ieri da un uomo solitario, di 60anni. Il bandito è entrato nell’esercizio al civico 46 di piazza Cavour e quando è arrivato faccia a faccia con il titolare gli ha spruzzato in volto uno spray urticante. Ignazio Piraccini si è comunque ribellato e ha iniziato una colluttazione con il rapinatore che ha cercato anche di legargli le mani per poter razziare i gioielli, ma alla fine le grida del titolare hanno richiamato le persone che passeggiava all’esterno e che hanno avvertito le forze dell’ordine. Messo alle strette il rapinatore è uscito a mani vuote, ma sulla sua strada, verso il centro, è stato affrontato e colpito con una mossa di karate da un esercente che lavora a pochi metri dal laboratorio. Un colpo forse inaspettato che ha messo fuori gioco l’uomo, che non è riuscito a fare molti metri prima di essere bloccato questa volta dalle pattuglie della Volante, già impegnata nei servizi contro i furti disposti dal questore Salvatore Sanna, che hanno fermato il rapinatore. Fasi convulse che però sono state subito ricostruite dagli agenti. L’orafo, scosso anche dal bruciore agli occhi oltre che dalla lotta fisica con l’aggressore è stato medicato dall’ambulanza di Romagna Soccorso fatta intervenire sul posto. Niente di grave, comunque. I poliziotti hanno raccolto le prime testimonianze dei presenti e delle persone che hanno assistito alla tentata rapina, attirati dalle grida. Il bandito è stato mostrato al titolare del laboratorio per un primo riconoscimento e poi portato in Questura per gli accertamenti del caso. Si tratta di un 60enne originario di Larino (Campobasso).

 

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