«Vogliamo ripopolare il centro»

Rimini

FORLÌ. «Ripopoliamo il centro storico, adesso è l’ora». Si può leggere così l’impegno che l’amministrazione comunale si è assunta ieri nel terzo e ultimo momento di discussione con le tre commissioni consiliari riunite insieme sulle ipotesi di rilancio del cuore della città. Confronto dal quale scaturirà una proposta organica di azioni e interventi che la giunta ha intenzione di illustrare entro il mese di dicembre. Dopo aver trattato il tema del commercio e quindi della viabilità, ieri è stato toccato il tasto della residenzialità e l’assessore all’Urbanistica Francesca Gardini , dopo avere illustrato gli incentivi già in essere per favorire gli interventi di recupero del patrimonio edilizio nell’ottica della rigenerazione urbana, ha lanciato una serie di proposte sulle quali la politica dovrà ora confrontarsi. Una di queste comporterebbe una piccola rivoluzione. «Negli edifici di origine storica, ma privi di valore artistico e testimoniale, la cosiddetta sottozona A1.3, è consentito solo il restauro conservativo, ma questo è oneroso e fatta salva una nicchia di forlivesi benestanti, non viene attuato - spiega Gardini -. Per togliere davvero i freni al recupero del nostro patrimonio potremmo cambiare radicalmente filosofia, abbandonare la scuola di pensiero della mera ristrutturazione conservativa e prevedere per questi edifici norme che ne consentano finanche la demolizione e ricostruzione cambiando materiali. Questo ne permetterebbe anche una vera riqualificazione energetica e un consolidamento sismico». La logica di fondo è, infatti, quella della semplificazione e dell’eliminazione dei vincoli sugli interventi. Ad esempio l’assessore propone di cassare quello che non consente la residenza ai pianterreni in centro, escludendo però i principali viali commerciali. Inoltre, anche attraverso la partecipazione a bandi europei quali “Sos 4Live” si punta ad ottenere incentivi per azioni di rigenerazione urbana. «Si pensa a bonus, non a contributi a pioggia, però, individuando dei comparti campione dove avviare la sperimentazione di norme innovative». Sugli incentivi, però, si pensa anche a cambiare registro rispetto al passato. «L’ultima giunta aveva stanziato 700mila euro per la riqualificazione energetica con interventi sull’esterno degli edifici ma, non essendo cumulabili con quelli più vantaggiosi del Governo, non sono stati sfruttati. Non riproporrò finanziamenti simili, va ripensato il meccanismo».

 

 

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