Il vescovo: «Atto di uno squilibrato»

Rimini

FORLÌ. «Per come è stato realizzato un gesto così disgustoso e vergognoso per ogni persona razionale, credo che si possa propendere decisamente per l’ atto compiuto da uno squilibrato». Secca e senza mezzi termini l’opinione del vescovo della Diocesi di Forlì-Bertinoro, monsignor Lino Pizzi, il giorno dopo il raid vandalico ai danni delle immagini sacre all’interno della chiesa di Santa Maria del Fiore in via Ravegnana, imbrattate con escrementi e sputi. Questa la risposta equilibrata della Diocesi dopo la provocazione che ha indignato la città e non solo i fedeli della parrocchia dove trova ospitalità anche l’attivo Gruppo di preghiera Padre Pio (il cui quadro è stato tra le “vittime” del gesto demenziale ndr), forte di quasi duecento aderenti e guidato da Davide Marchetti.

Quindi, per la massima autorità religiosa del territorio l’unica spiegazione da tenere in considerazione in questo caso è quella del gesto folle e irragionevole. Passa così in secondo piano la pista del satanismo alla quale, fin dai primi minuti, aveva puntato il parroco don Luigi Burchi, che dal settembre 2012 ha preso in mano la parrocchia dopo l’addio dei frati Cappuccini, rimasti in città per ben cinque secoli.

E, infatti, questa opzione - pur tenuta in debita considerazione - è ritenuta non al primo posto anche per gli inquirenti, i Carabinieri del nucleo Radiomobile intervenuti sul posto insieme alla Digos per i rilievi e gli accertamenti del caso. Le indagini, almeno per il momento, sono orientate a 360 gradi anche se i vertici dell’Arma si allineano all’opinione espressa dal vescovo: «Le modalità del gesto non sono quelle classiche messe in atto dai satanisti». Fedeli e parrocchiani si augurano, comunque, una veloce risposta.

 

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