La modernità del "San Leo" festival che insegna ai giovani

Rimini

SAN LEO. La 5ª edizione del San Leo festival 2014, diretto da Stefano Cucci, si terrà dal 4 luglio al 17 agosto. Musica colta contemporanea, con autori e opere di grandissimo impatto, e un’amplia offerta di masterclass.

Cucci ha esperienza di direzione in tutto il mondo e un’amplissima discografia, collabora da anni con Ennio Morricone come maestro di coro in tutte le sue produzioni in Italia e all’estero.

«Cominceremo il 4 luglio con il concerto finale della masterclass di tecnica e interpretazione pianistica – spiega Cucci –, mentre il 5 il festival apre con un concerto diretto da me in duomo, interamente dedicato ad autori sudamericani. Nella prima parte Astor Piazzolla con sue opere come “Oblivion”, “Maria de Buenos Aires”, “Adiòs nonino”, ed Ennio Morricone con “Ave Maria Guarani” (che prende il nome dal fatto che nella colonna sonora del film “The mission” è cantata dagli indios Guarani, ndr)».

E la seconda parte della serata?

«Nella seconda parte eseguiremo la famosissima “Misa creolla” di Ariel Ramirez con i cori delle università di Modena-Reggio Emilia, di Roma Tor Vergata e con il gruppo strumentale Del Barrio».

Come proseguirà il festival?

«Con un omaggio alle nuove tendenze musicali. Il secondo concerto, sabato 12 luglio, nel teatro Mediceo, vedrà la rappresentazione di due operine da camera molto divertenti e particolari. Precisamente: “La giornata di un soprano isterico” di Ada Gentile, su testi di Sandro Cappelletto, critico musicale de “La Stampa” e di “Le Monde”, nonché docente all’Università Ca Foscari di Venezia, e “King Kong amore mio” di Fabrizio De Rossi Re».

L’ultimo appuntamento sarà all’aperto e con un amico del festival.

«Proprio così. Il terzo appuntamento, previsto per il 26 luglio, è stato pensato per il piazzale centrale del Forte. E il protagonista è il conterraneo Simone Zanchini con il suo Open Quartett (Simone Zanchini fisarmonica ed elettronica, Stefano Bedetti sassofoni e flauto, Stefano Senni contrabbasso e Zeno De Rossi batteria). In programma uno dei suoi ultimi e più interessanti lavori: “Casadei secondo me”, una geniale rivisitazione, passando attraverso l’improvvisazione e l’elettronica, di un patrimonio musicale della nostra tradizione».

Il programma non finisce qui e come ad ogni edizione prevede delle masterclass.

«Sì, con i relativi concerti finali (quello con Zanchini si è già tenuto mentre gli altri saranno il 4, il 19 luglio e il 16 agosto) e un’interessante summer school dell’Orchestra giovanile della Scuola di musica di Novellara, composta da 50 ragazzi che offriranno il concerto conclusivo il 10 luglio. Con le masterclass e la summer school San Leo ospiterà oltre cento giovani musicisti provenienti da tutta Italia ma anche dal resto del mondo, come testimoniato dalla folta presenza di stranieri nelle masterclass di violino antico di Onofri e di canto lirico di Savastano».

Sono anni complicati per chi si occupa di cultura.

«Infatti andiamo in scena con una versione del festival un po’ ridotta, ma abbiamo cercato come sempre di offrire il meglio pur nelle difficili contingenze economiche, convinti che non si debba rinunciare a proporre la cultura in un Paese che ne ha sempre più bisogno e che è poco attento al futuro dei giovani che vogliono sentir parlare soprattutto di speranza».

Info: 0541 926967

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