Bersani al settimo cielo

 

RIMINI. Di Samuele Bersani si può tranquillamente dire che è un predestinato: figlio di un musicista, già da ragazzino aveva fatto capire che non era il solito strimpellatore adolescente, ma uno che aveva qualcosa da dire e anche una certa profondità. Se ne rese conto perfino Lucio Dalla a cui il nostro riuscì a far ascoltare alcuni suoi pezzi e se lo portò perfino in tour, presentandolo ogni sera come uno che avrebbe sfondato. E così fu.

In realtà Bersani resta un cantautore abbastanza di nicchia, apprezzato da chi si aspetta dalla musica qualcosina di più. E non sono poi così tanti. Però si è ritagliato un suo meritato spazio come erede di una grande tradizione autoriale (Dalla, Guccini, De Gregori, Tenco, Paoli, De Andrè) da cui ha preso molto ma alla quale ha anche dato. Forse gli manca ancora qualcosina per arrivare al livello dei nomi citati, ma ha tutte le carte in regola per farcela col tempo. E i suoi progressi si vedono a ogni nuovo album, sempre migliore del precedente. Insomma, anche lui non è uno che si accontenta.

In più, negli ultimi anni ha superato la sua naturale ritrosia dovuta a una forte personalità scambiata a volte per brutto carattere, riuscendo a porsi in maniera più simpatica, meno introversa e allargando così il pubblico dei suoi estimatori.

Quindi, anche se magari lo avete già visto suonare qualche anno fa, conviene tornare a “visitare” Bersani perché lo troverete cambiato, in meglio, per questo “Nuvole numero nove tour” che fa tappa questa sera al teatro Novelli di Rimini alle ore 21.

Samuele torna nei teatri italiani a due anni di distanza dall’ultima fortunata tournée. Il disco, come sempre ottimamente recensito e anche ben accolto dal pubblico, costituisce per lui una svolta: la sua curiosità è rivolta oggi all’universo dei sentimenti, dei rapporti, delle dinamiche umane oltre che all’introspezione di sé: dieci canzoni che racchiudono storie, piccole e grandi, felici e dolenti, che potrebbero appartenere alla biografia di ciascuno di noi.

“Nuvola numero nove”, traduzione letterale dell’inglese “cloud nine” che in italiano sta per “settimo cielo”, è un disco ispiratissimo e sintomatico di un momento di serenità dell’artista, che si riaffaccia sulla scena discografica a distanza di oltre quattro anni da “Manifesto abusivo”, fatta esclusione per la parentesi sanremese che nel 2012 gli è valsa il secondo premio della critica della sua carriera.

Contiene dieci brani, tutti scritti, prodotti e arrangiati dall’autore che ci fa partecipare allo spettacolo visionario che si svela dietro alle sue lenti. Canzoni segnate tutte da una cura e una sensibilità, per alcuni versi, completamente rigenerata, che rappresentano l’anima di un nuovo corso e di una nuova “indagine” di un artista che non ha mai smesso di stupire per l’unicità del suo sguardo sulle cose e per la poesia con cui le racconta.

Ma insieme alla recentissima produzione, nella scaletta dello spettacolo che l’artista sta portando in giro per la penisola, non mancano i brani più rappresentativi della sua storia musicale.

La band è composta da Tony Pujia e Silvio Masanotti alle chitarre, Davide Beatino al basso, Alessandro Gwis al pianoforte e tastiere, Marco Rovinelli alla batteria e Michele Ranieri ai cori e strumenti vari.

Info: 0541 785708

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